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Caso Mills, la replica di Berlusconi: «Quando avrò tempo andrò a riferire in Parlamento»

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19 maggio 2009


«Quando avrò tempo andrò a riferire in Parlamento e vedrete cosa dirò». Lo dice il
presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, riferendosi al caso Mills. «La mia totale estraneità - conclude - sarà accertata in
appello». «E' una sentenza semplicemente scandalosa, contraria alla realtà, come sono assolutamente sicuro sarà accertato in appello». Così il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, sulla sentenza Mills, a margine della visita del presidente della commissione Ue, José Barroso a L'Aquila. «Ho annunciato la mia intenzione di fare un intervento in Parlamento su questa sentenza e appena avrò tempo lo farò e quindi in quella sede dirò finalmente quanto da tempo penso a proposito di certa magistratura». «Questa opposizione sconfitta sul piano delle cose concrete e completamente annullata - ha aggiunto - si attacca a cose di questo tipo come già fatto in passato in modo vergognoso sulle veline che non sono mai esistite».

Duro attacco poi del premier alla cronista dell'Unità, Claudia Fusani, durante la conferenza stampa all'Aquila. «A questo punto non sarebbe meglio farsi processare?» domanda la cronista. Berlusconi alza moltissimo la voce: «Su questa cosa mi infurio. Lo posso giurare sui miei figli. Non perdo tempo a risponderle. Me ne vado o sennò se ne va lei. Questa cosa mi fa infuriare, è come se mi dicessero che non mi chiamo Silvio Berlusconi».


E ancora contro La Repubblica. «Non rispondo a Repubblica. Se Repubblica cambiasse atteggiamento potremmo trovare un accordo, ma ora non rispondo. Ho già risposto quando mi hanno detto che ero malato: ho risposto che eravate voi malati di invidia e odio politico, lo riconfermo in pieno». Si infuria, Silvio Berlusconi, rivolgendosi al cronista di Repubblica Gianluca Luzi, che gli chiede di rispondere alle dieci domande poste nei giorni scorsi da Repubblica. «Rispondere su Noemi? E' un caso privato, non è un attentato alla libertà di stampa, non pensate di cadere nel ridicolo - ha aggiunto Berlusconi, quasi gridando - quando sostenete che in Italia non c'è libertà di stampa? Pensate che il premier possa interferire nella libertà di stampa, se volete scherzare scherziamo, ma all'esterno certe affermazioni passano per vere e questo fa male al Paese e agli italiani». Parlando di Noemi Letizia, il premier sostiene che "la ragazza è stata bersagliata in modo inaccettabile dai giornali, qualche giornale ha pubblicato le proprietà immobiliari, è una cosa vergognosa".


«Avevamo ricusato questo giudice - prosegue il premier - che in tutte le situazioni è andato in piazza per criticare l'operato del governo. È una cosa scandalosa, vedrete cosa dirò in Parlamento».
E ancora Berlusconi ha attaccto Antonio Di Pietro. Ritengo che il soggetto che guida l'Idv sia un soggetto pericoloso per la democrazia».

19 maggio 2009
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