«Non vedo alcuno scandalo» nel riportare immigrati clandestini trovati in acque internazionali nei Paesi da dove sono partiti. Il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, difende le scelte del Governo nella linea della tolleranza-zero nei confronti dell'immigrazione clandestina, che avevano suscitato le preoccupazioni della Chiesa e dell'Onu. «È chiaro che in mare dobbiamo dare assistenza, ma noi siamo in linea con le disposizioni europee. Non c'è nulla che violi gli accordi internazionali», ha detto Berlusconi, aggiungendo che non ci sarà alcuna modifica alla legge Bossi-Fini.
«La nostra idea è di accogliere solo quei cittadini che sono nelle condizioni per poter chiedere asilo politico e che dobbiamo accogliere qui come dicono gli accordi e i trattati internazionali», ovvero «coloro che mettono piede sul nostro suolo, intendendo come piede sul nostro suolo anche le entrate nelle acque territoriali». «Per chi invece viene individuato fuori dalle acque territoriali e non è entrato ancora in Italia vale - ha spiegato il premier - il nostro diritto previsto dai trattati internazionali di respingerlo nei luoghi da dove è partito. Non vedo nessuno scandalo».
Berlusconi ha preso anche nettamente le distanze dalla politica in tema di immigrazione del centrosinistra, la cui idea, ha chiosato, «è quella di un'Italia multietnica: la nostra idea non è così».