Agli italiani piace la politica di Obama. Dai robusti interventi statali a favore dell'economia, alla parità salariale uomo-donna, al controllo degli stipendi dei top manager pubblici e privati, alla revoca dei limiti ai finanziamenti federali alla ricerca sulle cellule staminali. Un consenso bipartisan e, per di più, "plebiscitario", visto che oltre l'86% degli italiani, esattamente l'86,6%, plaude agli interventi attuati in America dal neo presidente nei primi 100 giorni di mandato.
Mr "yes, we can", emerge da un indagine Eurispes, in collaborazione con la fondazione Italia-Usa, piace, soprattutto, agli ultra 65enni (89,5%), ma, pure, ai giovanissimi (87,2%), a testimonianza, spiegano, di una particolare attenzione da parte del nuovo inquilino della Casa Bianca non solo al mercato, ma, anche, alla scuola, alla sanità, alle tutele sociali, ai diritti umani e civili. Tutti temi ricorrenti nella sua campagna elettorale e che, ora, iniziano a essere affrontati a suon di leggi e provvedimenti, una volta salito in plancia di comando.
E gli interventi fatti sono apprezzati in Italia, indipendentemente dall'area politica di appartenenza degli oltre mille intervistati. Credono nella sua ricetta di cambiamento, soprattutto, gli elettori di centro-sinistra (89,7%), seguiti, a pochissimo distacco, da quelli di centro-destra (86,8 per cento). Anche perché è ormai chiaro a tutti (72,2% del campione) che il pacchetto di provvedimenti, specie quelli a sostegno dell'economia a stelle e strisce, avrà ripercussioni in Italia e, più, in generale in Europa, visti i sempre più stretti legami tra i rispettivi mercati.
Anzi, c'è chi, addirittura, ritiene che le nuove politiche di Obama possano rappresentare un esempio da seguire. Sono, soprattutto, gli under 24enni, mentre la quota di chi considera, al contrario, il contesto economico europeo indipendente da quello statunitense è leggermente più elevata nelle classi di età più alte (dai 45 anni in su). E alla domanda: a quale presidente americano assomigli di più l'ex senatore dell'Illinois, un italiano su 2 non ha avuto dubbi: Kennedy. Come quest'ultimo, infatti, il 44esimo presidente americano è una figura carismatica, dotata di notevoli qualità oratorie, a cui concedere fiducia e riporre speranze. O più, semplicemente, perché, sottolineano dall'Eurispes, è stato in grado di (re)interpretare in chiave moderna e contemporanea il mito kennediano del raggiungimento di una "Nuova Frontiera" di progresso economico, culturale e civile. E sognare si sa non costa niente e agli italiani, in particolare, piace sempre tanto.