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Palermo, bruciati 200 cassonetti di rifiuti
Il Consiglio comunale non vota l'aumento Tarsu

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31 maggio 2009

Non è stata discussa la delibera della giunta giudata dal sindaco Diego Cammerata

Tensioni politiche a Palermo sull'emergenza rifiuti, dopo una nottata agitata con l'incendio di 200 cassonetti in tutta la città. In molte zone i cassonetti sono stracolmi di rifiuti, con materiale di scarto che viene abbandonato nei marciapiedi. Il Consiglio comunale di Palermo, convocato in seduta straordinaria, ha chiuso i lavori senza che - a causa dell'ostruzionismo dell'opposizione - venisse discussa la delibera della giunta guidata da Diego Cammarata, che prevedeva un incremento del 35% della Tarsu. L'aumento della tassa avrebbe dovuto sostenere le casse dell'Amia, l'ex municipalizzata che si occupa della raccolta dei rifiuti del capoluogo e che ha deficit di circa 150 milioni di euro. Il capogruppo del Pd, Davide Faraone, si è detto tuttavia disponibile «a partire da domani al confronto sulla situazione delle aziende partecipate dal Comune». I consiglieri comunali sono usciti dal municipio di Palermo tra le urla e i fischi di un centinaio di lavoratori dell'Amia, che si erano dati appuntamento, già in mattinata, in piazza Pretoria, sede del Comune. Hanno partecipato alla manifestazione anche raccoglitori di ferro e di carbone. Mentre Cammarata giudica «indecente» la situazione, i sindacati confermano che i 2.700 operatori ecologici (1.800 Amia e 900 Amia Essemme) continueranno a espletare i servizi senza i dispositivi di sicurezza previsti dalle norme. Solo chi sarà nelle condizioni di operare, e la verifica sarà fatta giorno per giorno, svolgerà le mansioni previste. Nessuno sciopero è in vista, né blocco degli straordinari.

Intanto si aggrava l'emergenza rifiuti. In nottata circa 200 tra contenitori per la raccolta di quelli solidi urbani e campane per la raccolta differenziata sono stati bruciati, in diversi punti della città. Sono dovuti intervenire i vigili del fuoco, che hanno lavorato tutta la notte. «Sono stato ieri a Palermo - ha detto il segretario del Pd, Dario Franceschini, nel corso di una manifestazione eletttorale a Massarosa (Lucca) -. È una città invasa dai rifiuti, ci sono montagne nelle strade».

E su una possibile riacutizzazione in chiave elettorale dell'emergenza rifiuti, non solo a Palermo, ha lanciato un'accusa il premier Silvio Berlusconi. «Ho visto sui giornali delle nuove foto con dei sacchetti di immondizia nelle strade della Campania: o si tratta di situazioni locali che non hanno niente a che vedere con lo smaltimento, oppure sono sacchetti di immondizia elettorali...».Secondo Berlusconi, in Campania «ci sono tre discariche che possono smaltire 1,5 milioni di tonnellate di rifiuti e ne stiamo aprendo altre due. E stiamo aprendo altri due termovalorizzatori: quello di Acerra, inoltre - ha proseguito - funziona benissimo».

31 maggio 2009
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