Altre due giornate di sciopero dei lavoratori Saras della raffineria di Sarroch sono state proclamate al termine di un coordinamento di fabbrica per protestare contro la morte dei tre operai della Comesa, società con 170 dipendenti, specializzata nella manutenzione di impianti industriali. Altre otto ore di astensione dal lavoro, sono state proclamate per il giorno dei funerali, presumibilmente venerdì. Di fatto quindi, i lavoratori riprenderanno regolarmente servizio lunedì della prossima settimana. E' stato anche deciso di bloccare a tempo indeterminato gli straordinari.

Intanto infuriano le polemiche sulla sicurezza degli impianti Saras. Secondo il segretario territoriale della Cgil, Nicola Marongiu, lo stop per manutenzione dell'impianto, inizialmente previsto per sette mesi, è stato rimodulato a 45 giorni a causa della crisi. E i sindacati confederali sardi Cgil-Cisl-Uil, si preparano a proclamare lo sciopero generale in tutta l'isola, decisione che verrà presa nel corso di un vertice a Tramatza, e polemizzano con la Regione per i ritardi nella stesura del programma regionale per gli infortuni sul lavoro.

Sul fronte delle indagini, i magistrati che seguono il caso sono cauti: il procuratore della Repubblica di Cagliari, Mauro Mura, ha confermato che le ricostruzioni fatte dalla stampa e quelle degli investigatori sono pressochè identiche. Si attende il parere dei consulenti per stabilire eventuali responsabilità sulla tragedia. Sul tavolo di Mura è già arrivata la relazionedel sostituto procuratore Maria Chiara Manganiello, titolare dell'inchiesta. Saranno effettuati giovedì gli esami autoptici sui corpi di Daniele Melis, Luigi Solinas, Bruno Muntoni, i cui funerali potrebbero essere celebrati venerdì a Villa San Pietro,
loro paese d'origine.

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