Da Legambiente solo allarmismo. Lo dice in una nota Agrofarma, Associazione nazionale imprese agrofarmaci, che fa parte di Federchimica. In Italia, spiega l'associazione, "le produzioni agroalimentari sono estremamente controllate e le rigorose verifiche effettuate su migliaia di campioni forniscono un quadro del tutto rassicurante per il consumatore che smentisce i toni allarmistici diffusi da Legambiente". L'ultimo rapporto ufficiale del Ministero del Welfare, prosegue la nota, conferma che frutta e verdure sono sempre più sicure. Solo l'1.1% dei campioni analizzati è infatti risultato sopra la soglia di legge. In due casi su tre (66.7%) i campioni sono risultati del tutto privi di residui. Negli altri casi il 32.2% rientra comunque nei limiti di legge.
"Questi dati, oltre a dirci che tutti noi consumatori possiamo stare tranquilli, sono dovuti al fatto che gli agricoltori italiani, anche grazie all'attività di formazione di Agrofarma, sono sempre più preparati sul corretto impiego degli agrofarmaci e li utilizzano secondo le raccomandazioni prescritte – ha dichiarato Luigi Radaelli, Presidente di Agrofarma – inoltre l'abbattimento dei residui è dovuto anche all'impegno delle aziende del settore che hanno finalizzato la loro ricerca verso prodotti sempre più selettivi, efficaci e a basse dosi d'impiego.
Per quanto riguarda i dati Istat 2007 sull'uso di agrofarmaci, proprio questi dicono che, testualmente, ‘nel decennio 1997-2007 i prodotti fitosanitari distribuiti per uso agricolo diminuiscono complessivamente di 13,7 mila tonnellate (-8,2 per cento), scendendo da 167,1 a 153,4 mila tonnellate'. Dobbiamo poi considerare il trend di lungo periodo, il quale ci dice che addirittura dal 1990 anni l'impiego di agrofarmaci è diminuito del 30%.