Può una regione come la Puglia diventare all'improvviso il "regno" delle protesi? Sono partiti da qui i militari della Guardia di finanza impegnati a mettere a nudo nuove irregolarità nella sanità pugliese dopo l'indagine che solo quattro mesi fa, toccando un altro filone, aveva scosso la giunta. Stavolta al centro dell'inchiesta ci sono due giovani imprenditori, Claudio Tarantini, 30 anni non ancora compiuti, e suo fratello Gianpaolo, 34 anni, che con un fiuto degli affari non comune hanno portato in un baleno la "Tecno Hospital di Tattoli Srl" dallo start-up a oltre 6 milioni di euro di fatturato.
Chiodi, placche, protesi anca, ginocchio e craniali: questo il campionario commercializzato dall'azienda che, secondo le ipotesi avanzate dalla procura di Bari, avrebbe goduto di ottime sponde tra medici e centri di riabilitazione conniventi. Gli specialisti non esitavano, secondo gli inquirenti, a dirottare i pazienti verso i centri che acquistavano attrezzature mediche distribuite dalla Tecno Hospital. È dalle intercettazioni legate a questa indagine (l'ipotesi è associazione per delinquere finalizzata alla corruzione) che sarebbero emersi i riferimenti ad alcune donne che, probabilmente in cambio di danaro, avrebbero preso parte alle feste organizzate a Palazzo Grazioli e Villa Certosa, residenze del presidente del Consiglio.
I due imprenditori non rilasciano commenti e alla sede della "Tecno Hospital di Tattoli srl" la segretaria liquida rapidamente l'ennesima telefonata sul caso del giorno. È il loro avvocato, Nicola Quaranta, a sottolineare che dalla procura non è giunta alcuna notifica su un'indagine per induzione alla prostituzione. Gianpaolo Tarantini, che a fine 2008 aveva ceduto la sua quota nella società pur continuando a occuparsene in prima persona, sarebbe stato ascoltato dal Pm Giuseppe Scelsi appena tre giorni fa, senza che nulla emergesse sul nuovo possibile filone di inchiesta.
Giovani, intraprendenti e, quando il lavoro lo permette, amanti di locali e vacanze alla moda, con una predilezione da parte di Gianpaolo per la Sardegna. Così descrive i fratelli Tarantini chi ne ha vissuto da spettatore l'ascesa nel capoluogo pugliese. La Tecno Hospital, con una quota del 21% che fa capo a Maria Giovanna Tattoli (che ha anche l'incarico di amministratore unico) e con ricavi raddoppiati in tre anni, è il cuore del Gruppo Tarantini, composto anche dalla Tgs Service, attiva nella logistica aziendale.
È la rapidità con cui la Tecno Hospital conquista quote di mercato ad accendere, probabilmente su segnalazione di qualche concorrente, l'attenzione della Guardia di Finanza. Il boom di protesi in un arco di tempo molto ristretto, niente di paragonabile ai dati delle altre regioni italiane, deve essere parso una vera anomalia. Tanto da attivare anche l'assessorato regionale alla Sanità, che stavolta vuole giocare d'anticipo e ha sollecitato ai direttori generali delle Asl un censimento delle forniture degli ultimi anni.
Eppure, nonostante il boom, l'ultima idea dei fratelli Tarantini non sembra riguardare la sanità. Claudio e Gianpaolo hanno scelto per la prima volta la capitale come base operativa di una loro attività imprenditoriale e hanno creato la G.C. Consulting srl, in cui sono soci al 50%.
Sede a Roma, in via Flaminia 56, la G.C. Consulting ha un ampio oggetto sociale che parte con la consulenza contabile e finanziaria per culminare nell'organizzazione di eventi, viaggi di affari, ricevimenti, servizi di comunicazione. Costituita appena quattro mesi fa con un capitale sociale di 2.500 euro, secondo l'ultimo dato della banca dati Cerved la società non risulta ancora attiva, anche se Gianpaolo avrebbe già iniziato a presidiare la sede di via Flaminia.