Un progetto «eversivo», costruito su «quattro calunnie»: le veline, Noemi, Mills, i voli di stato. Con un unico obiettivo, farlo dimettere da premier per sostituirlo con «un'altra persona non eletta dagli italiani». Silvio Berlusconi lancia l'arringa quando il suo intervento al convegno organizzato dai giovani industriali di Confindustria sta per concludersi.
Un discorso per lo più a braccio e molto applaudito in cui il presidente del Consiglio ha offerto agli imprenditori anche alcune assicurazioni: faciliteremo il rilancio degli investimenti consentendo per i nuovi una «parziale» detassazione dal reddito d'impresa. Berlusconi lo promette, rispondendo così alla richiesta di alleggerimento fiscale avanzata il giorno prima dal presidente dei giovani di Confindustria Federica Guidi. La platea batte le mani. E poco dopo la presidente di Confindustria, Emma Marcegaglia, commenterà soddisfatta. Certo, l'intervento è ancora tutto da costruire, ma intanto è importante il segnale politico dell'apertura su un tema da sempre molto caro alle imprese.
Applausi anche quando il premier annuncia l'imminente apertura (a settembre) di 19 nuovi cantieri per «opere importanti» e l'avvio entro fine mese del piano casa nelle regioni di centro-destra che – sostiene – consentirà di mobilitare tra i 50 e i 150 miliardi attualmente fermi nei depositi delle banche.
Berlusconi non nega la crisi: «E come potrei, le azioni delle mie azende sono passate da 12 a 4 euro». Ma attacca quelli che definisce «disfattisti»: la stampa, «che dipinge quasi sempre una realtà che non esiste» e la sinistra per la quale le amministrative sono state «un cataclisma». Per mettere a tacere «i catastrofisti»», Berlusconi chiede il contributo degli imprenditori: «Bisognerebbe non avere una sinistra e dei media che cantano ogni giorno la canzone del pessimismo. Anche voi dovreste fare di più: non dovreste dare pubblicità a chi adotta questi comportamenti, è una cosa logica». Affermazione che appare come un invito a non acquistare spazi pubblicitari nei giornali "scomodi" ma alla quale poco dopo viene data dallo stesso Berlusconi l'interpretazione autentica: «Quando ho detto di non fare pubblicità ai pessimisti mi riferivo soprattutto al leader dell'opposizione», ha fatto sapere il premier.
Il premier torna a insistere sull'effetto psicologico della crisi: «Abbiamo fatto un sondaggio tra i dipendenti pubblici, che non rischiano nulla, ed è venuto fuori che il 76% non comprerà un'auto per effetto della crisi». La verità – dice – è che in Italia nessuno rischia di morire di povertà o di fame. La risposta al terremoto finanziario c'è stata: «Abbiamo esteso gli ammortizzatori, la cassa integrazione, anche ai precari» il Governo ha risposto anche alle necessità delle imprese – aggiunge – sollecitando le banche con l'istituzione dell'osservatorio, a sostenere il sistema non chiudendo i rubinetti del credito e aumentando la dotazione del fondo di garanzia che «se necessario potrà essere ancora potenziato».
Berlusconi è soddisfatto. Le elezioni – rivendica – sono state un successo. Soprattutto le amministrative. Sulle europee invece molto ha pesato l'astensionismo, sottolinea pensando forse a quanto avvenuto in particolare in Sicilia e Sardegna. Ma per il Cavaliere il mancato voto è la conferma che l'Europa è distante dai cittadini: italiani e non, visto che nel resto della Ue l'astensionismo è stato perfino maggiore. Berlusconi rivendica per l'Italia la presidenza del Parlamento di Strasburgo (in gara c'è anche la Polonia), che vorrebbe assegnata a Mario Mauro (Pdl), insistendo sui voti determinanti del suo partito nell'ambito del Ppe («saremo molto influenti»). A poche ore dalla partenza per gli Stati Uniti, celebra la sua politica estera.
Quella che è stata definita criticamente «la politica del cucù» e che invece, per il premier, consiste nel mettere a proprio agio l'interlocutore «così come facevo quando ero a Publitalia» o quando «si fa la corte alle ragazze». E come oggi ripropone con gli ospiti internazionali: «Se hai un cliente originale come Gheddafi lo devi prendere per il verso giusto e allora te lo conquisterai per tutta la vita». Lo stesso è avvenuto con Angela Merkel, protagonista proprio di quel «cucù». Il premier ricorda che l'attuale Cancelliere «era una funzionaria pubblica, nata nella Germania Est» ma poi, «dopo la cura di simpatia e affetto a cui è stata sottoposta», è cambiata e ora «ci telefoniamo spesso, chiamandoci per nome e mettendoci d'accordo».
Berlusconi è rauco, appare anche un po' stanco. Colpa di quell'artrosi cervicale che lo ha costretto a un'iniezione di cortisone ma anche delle poche ore di sonno. Prima di concludere si rivolge alla platea, invitandola ad andare in Cina e in India: «Siete giovani, belli, forti qualcuno è anche abbronzato... potete fare di più penetrando in quei mercati».
A mezzanotte, parlando con i giornalisti a Portofino, il premier conferma tutte le accuse rivolte in giornata all'opposizione e ai suoi media («nemico anti-italiano») e annuncia un vertice dei ministri tra 15 giorni a Santa Margherita «per fare il punto sull'attività di governo e scrivere l'agenda del prossimo anno».
