«La famiglia appare allo Stato insostituibile». Lo afferma la terza sezione penale del Tribunale di Catania nel provvedimento con il quale concede gli arresti domiciliari perché depresso al presunto boss Giacomo Maurizio Ieni, che era detenuto nella clinica medica dell'ospedale di Parma in regime di 41 bis.
Il presunto capo del clan Pillera è in carcere dal 30 maggio del 2006 quando fu arrestato per associazione mafiosa nell'ambito dell'operazione Atlantide dei carabinieri del Ros contro un vasto giro di riciclaggio, che portò al sequestro di numerose imprese ritenute dalla Procura di Catania collegate a Cosa nostra. «Il Tribunale - è scritto nel provvedimento con il quale si concedono gli arresti domiciliari a Ieni - stima inutile esperire un ulteriore accertamento che finirebbe col confermare quanto è stato ripetutamente acclarato, col seguito di raccomandazioni che non è possibile tradurre efficacemente lontano dall'ambiente familiare, come ben sa chi ha un minimo di esperienza in materia. L'ambiente familiare appare allo stato insostituibile».