Emma Bonino ha iniziato una occupazione non violenta di uno studio Rai. Al termine della registrazione dello spazio di comunicazione politica, realizzata alle 13 negli studi Rai di Saxa Rubra, la capolista della Lista Bonino-Pannella alle europee in sciopero totale della fame e della sete dalla mezzanotte, ha iniziato l'occupazione dello studio. Con lei c'è anche Marco Beltrandi,deputato radicale eletto nel Pd, membro della Vigilanza Rai.
«Insieme a ormai 50 tra parlamentari, dirigenti e militanti radicali - ha spiegato Bonino - abbiamo iniziato uno sciopero della sete per chiedere conto alla Rai del mancato rispetto delle delibere dell'Autorità garante per le comunicazioni. Nonostante l'intervento del presidente Zavoli, i vertici della Rai sembrano voler continuare nella vera e propria truffa compiuta ai danni dei cittadini italiani, del loro diritto a essere informati».
Emma Bonino, annunciando nuove azioni legali, anche sul versante della giustizia penale, ha
«deciso di non abbandonare gli studi della Rai, di non lasciare la sede di questa azienda fino a quando non saranno realizzate - ripeto, realizzate, non genericamente garantite, magari "a
babbo morto" per dopo le elezioni - azioni di immediata riparazione e interruzione dell'attentato ai diritti civili e politici dei cittadini».
Da viale Mazzini, intanto, si rende noto che la Rai ha rispettato tutte le indicazioni ricevute in merito al rispetto della par condicio e al riequilibrio per la lista Bonino-Pannella, indicate sia dalla Commissione di Vigilanza che dall'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni.
Per la Lista Bonino-Pannella, però, la Rai mente. «Nessuna ottemperanza è stata data dalla Rai all'ordine dell'Autorità, che impone ai telegiornali specifiche interviste di riepilogo informativo per restituire agli italiani la conoscenza negata da 50 giorni di ostracismo nei confronti della Lista Bonino-Pannella. Nelle 48 ore entro le quali doveva avvenire l'ottemperanza, i telegiornali della Rai si sono invece limitati a mandare un estratto di alcuni secondi della registrazione di Emma Bonino nella trasmissione della Annunziata sul caso "Berlusconi-Noemi", oltre a una estemporanea dichiarazione sulla riduzione del numero dei parlamentari». Per i radicali l'ordine Agcom impone ben altro: interviste ad hoc, di alcuni minuti quindi, finalizzate a consentire agli italiani di conoscere le proposte della Lista Bonino-Pannella. I radicali lamentano anche che i telegiornali Rai hanno eluso anche la seconda parte dell'ordine dell'Agcom, «nuovamente non garantendo una ordinaria informazione completa, imparziale e in parità di trattamento tra le forze politiche».