Ville, interi villaggi vacanze, alberghi esclusivi a strapiombo sul mare. Paradisi mozzafiato, quasi sempre, però, abusivi e in qualche caso, pure, "legalizzati" da qualche condono o sanatoria nazionale, con intorno un giro d'affari di milioni di euro per costruttori senza scrupoli e amministratori compiacenti. Nel cantiere Italia, denuncia Legambiente, presentando, a Roma, in concomitanza con la partenza della 24esima Goletta Verde, l'annuale dossier Mare Monstrum, sul cemento selvaggio lungo le nostre coste, si impasta senza sosta ai danni del mare, con, in media, 2 reati ogni chilometri di costa. Dalla lottizzazione illecita di una fetta di lungomare del comune abruzzese di Francavilla, alla scelta di costruire un deposito ittico a ridosso delle mura medievali del borgo antico di Termoli, in Molise, al mancato abbattimento degli abusi nell'area archeologica di Capo Colonna, in Calabria, al "porto di Imperia spa": una mega speculazione di oltre mille posti barca, che ha prodotto danni al territorio costiero e all'ambiente marittimo.
Nel solo 2008, evidenzia lo studio, intorno al ciclo del mattone selvaggio si sono registrate 3.674 infrazioni (-7,6% rispetto al 2007), sono scattati 1.569 sequestri e 4.697 denunce. «Abbattere diviene la parola d'ordine», sottolinea il vice presidente e responsabile mare di Legambiente Sebastiano Venneri, che ha annunciato la decisione dell'associazione di scrivere direttamente ad alcuni sindaci per chiedere i motivi dei mancati interventi di ripristino della legalità. «Di fronte a un abuso edilizio conclamato e non sanabile - dice - è dovere del primo cittadino procedere alla demolizione del manufatto, pena la denuncia per omissione di atti d'ufficio e la segnalazione alla Corte dei Conti per verificare l'eventuale danno erariale».
La Campania si conferma, anche quest'anno, la regione con il maggior numero di abusi e denunce legate all'edilizia, seguita da Sicilia, Puglia, Calabria e Sardegna. La prima regione del Nord in graduatoria è la Liguria, al sesto posto. La regione con meno illeciti è la Basilicata. Tra i casi più eclatanti denunciati da Legambiente, spicca l'abusivismo senza freni dell'isola di Lampedusa, dove si stanno, sostiene l'associazione, cementificando, anche, gli ultimi lembi di terra "scampati" al cemento dei decenni passati. Casi come questi non sono isolati. Legambiente ha stilato una top five degli ecomostri, da abbattere subito e senza ulteriori indugi. In cima alla liste delle "vele nere", l'hotel di Alimuri a Vico Equense, nel napoletano, seguito dalle palazzine di lido Rossello a Realmonte, in provincia di Agrigento. Subito dietro, Palafitta a Falerna (Cz), il villaggio abusivo di Torre Mileto (Fg) e la "collina del disonore" a Pizzo Sella, alle porte di Palermo: un complesso di un centinaio di ville abusive costruite dalla mafia negli anni ‘70.
Ma il mare italiano non soffre solo il mal di cemento. Il dossier di Legambiente evidenzia, pure, come tra gli "eco-mostri" entrino a pieno titolo, anche, gli scarichi illegali, la cattiva depurazione, la pesca di frodo e le infrazioni al codice della navigazione. Vecchie e cattive abitudini che sembrano non passare mai di moda. Come, per esempio, gli scarichi abusivi, con ben 1.810 infrazioni accertate nel 2008 (-5,5% rispetto all'anno precedente) e la pesca illegale, dove il numero di illeciti è salito, addirittura, del 10,6%, toccando quota 5.741. Complessivamente, le infrazioni accertate nel 2008 sono state 14.544 (contro le 14.315 del 2007, +1,6 per cento). In aumento, anche, il numero di persone denunciate che da 15.756 arrivano a 16.012 (+1,6%), mentre diminuiscono i sequestri: da 4.101 a 4.049 del 2008.
