«Nasce un nuovo gruppo con una componente socialista e una componente democratica e cioè i socialisti europei e i democratici italiani. Proporrò alle altre delegazioni nazionali che si chiami Alleanza dei socialisti e dei democratici e sono molto ottimista che sarà accettato da tutti». A darne notizia è il capogruppo del Partito socialista europeo Martin Schultz. Quello che nell'aula di Strasburgo si prese l'epiteto di "kapò" da Silvio Berlusconi, quello che fino a pochi mesi fa non voleva neanche sentir parlare di cambiare nome al più antico partito d'Occidente.
Un buon successo del Partito democratico e di Dario Franceschini, dunque, per nulla scontato. A questa soluzione - ossia entrare nel Partito socialista europeo allargandone gli orizzonti - avevano lavorato prima di lui sia Romano Prodi che Walter Veltroni. E anche Lapo Pistelli, di provenienza Margherita come lo stesso Franceschini. Oltre naturalmente a tutti gli ex Ds, da lustri dentro il Pse, a cominciare da Piero Fassino e Massimo D'Alema («io non mi siederò in nessun altro gruppo che non sia quello socialista», aveva avvertito qualche mese fa in polemica con Veltroni e i suoi tentativi di mediare con gli ex popolari).
Se dunque non si può parlare di vittoria tout court degli ex Ds, dal momento che tra i fautori della soluzione Asde (Associazione dei socialisti e dei democratici europei) ci sono autorevoli esponenti che provengono dalla Margherita, certo il sostanziale ingresso nel Pse mette in difficoltà molti che ex Ds non sono. A cominciare da Francesco Rutelli, con i teodem e molti "popolari". E se il dibattito congressuale di ottobre dovesse concludersi con l'elezione a segretario di un Bersani o addirittura di un D'Alema quel disagio dei "cattolici" è destinato a crescere. Fino, forse, alle estreme conseguenze di una piccola scissione.
Intanto, a raccontare la giornata e anche il clima nostalgico in un momento in cui il partito sta contanto le ferite delle europee e soprattutto delle amministrative, tutti in piazza Farnese a Roma alla manifestazione-commemorazione per il venticinquesimo anno della scomparsa del leader del Pci Enrico Berlinguer. D'Alema e Fassino con Giovanni Berlinguer, Goffredo Bettini e Luigi Manconi. E, pare, anche Franceschini.