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Sicilia: Mpa fermo al 2,2%, Pdl in picchiata al 34%. Il braccio di ferro riparte da una doppia sconfitta

di Orazio Vecchio

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8 giugno 2009
Raffaele Lombardo (LaPresse)

CATANIA - Il Movimento per l'Autonomia fallisce il suo primo appuntamento con l'Europa e, nonostante la buona performance al Sud e il successo in Sicilia, non entra al parlamento di Strasburgo. L'alleanza fra Mpa, Destra, Pensionati e Alleanza di Centro sfiora il 13% nella circoscrizione Sicilia-Sardegna, ma si ferma al 2,2% a livello nazionale, avvicinando la soglia del 4% solo nella circoscrizione Sud (3,4%). Al governatore siciliano Raffaele Lombardo, leader dell'Mpa, non è dunque servito il "cartello" elettorale ideato per raggiungere il traguardo europeo e ora l'obiettivo mancato potrebbe ritorcersi contro il presidente della Regione Siciliana nello scontro con il Pdl, principale alleato nel governo dell'isola. Che però, a propria volta, si lecca le ferite, avendo subìto un crollo di 12 punti (da 46% al 34%) rispetto alle Politiche dello scorso anno.

Anche per questo non è affatto dimessa la prima reazione di Lombardo, che appena dieci giorni fa ha azzerato la Giunta di centrodestra, rinnovandola, pur non completamente, la scorsa settimana. Oltre a sottolineare il dato positivo del Mpa nell'isola, compreso tra il 16 e il 18%, e contestualmente il crollo dell'affluenza che avrebbe penalizzato il suo partito, il governatore evidenzia il sensibile calo del Pdl in Sicilia, «frutto – secondo Lombardo – della disattenzione nei confronti dei problemi reali della gente: la crisi non è stata affrontata subito per come è realmente percepita dalle persone, e c'è stata una forte disattenzione per il Sud», come dimostra la vicenda dei Fas, ovvero «la mancata concessione dei Fondi per le aree sottutilizzate che non sono stati ancora inspiegabilmente assegnati in un'isola in cui c'è una forte crisi economica. C'è la sensazione - conclude Lombardo - che il Pdl non sia più in grado di intercettare i veri bisogni dei cittadini e di non cogliere i cambiamenti». Di più, il presidente della Regione Siciliana sostiene che «i siciliani sono rimasti a casa perché delusi dalle scelte del governo nazionale, dal fatto che ci siano stati negati quei quattro miliardi che ci sarebbero serviti per immettere ossigneo nella nostra economia».

Fatto sta che il Pdl perde un quarto dei suoi voti, mentre l'Mpa manca la tappa di Strasburgo. E così i due principali contendenti al tavolo siciliano della politica siederanno ognuno forte della sconfitta dell'altro. L'unico partito dell'alleanza a potere fare la voce grossa è forse l'Udc, che supera il 12% di preferenze, incrementando il già ottimo risultato dello scorso anno. La stessa Udc dell'ex amico Totò Cuffaro che Lombardo ha tenuto fuori dalla nuova Giunta.

8 giugno 2009
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