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Corteo «no global» sotto le attese, qualche tensione

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10 luglio 2009


C'è stato qualche momento di tensione oggi all'Aquila all'arrivo del corteo dei no global, quando alcuni manifestanti hanno cercato di forzare le transenne all'inizio di Corso Federico II per arrivare in Piazza del Duomo, nel centro del capoluogo chiuso in seguito al terremoto.
Al tentativo di sfondamento la polizia ha risposto con una breve carica. A quel punto i dimostranti, alcuni a volto coperto, hanno lanciato alcune bottigliette contro gli agenti, mentre gli organizzatori gridavano al megafono di «non cedere alle provocazioni».

Un corteo di circa 3.000 persone - anche se gli organizzatori dicono di avere raggiunto le 10.000 presenze - partito dalla stazione di Paganica ha sfilato in modo pacifico fino all'Aquila, mentre a pochi chilometri di distanza si concludeva il vertice del G8. Sebbene al di sotto delle aspettative - gli organizzatori avevano previsto almeno 4-6.000 manifestanti - è stato un corteo colorato, con canti e musica, che si è snodato per circa nove chilometri, gli ultimi due dei quali, fino alla Villa Comunale del capoluogo, in salita sotto un sole cocente.

«Voi G8 siete il terremoto»
A reggere uno degli striscioni, con la scritta «Voi G8 siete il terremoto», c'erano anche due vigili del fuoco, in rappresentanza dei tanti colleghi intervenuti nell'Aquilano dopo il sisma del 6 aprile, costato la vita a quasi 300 persone. Tra i manifestanti c'erano giovani che indossavano magliette con scritto «Io lotto contro il G8», ragazzi che suonavano le percussioni e anche una ragazza che portava un cartello di cartone con la scritta «Berlusconi preferisce le G8enni».
Massiccio lo schieramento di forze dell'ordine, con moltissimi agenti davanti e lungo il corteo.
La marcia, autorizzata dalla Questura, ha toccato quattro tendopoli - quella di Paganica, le due di Bazzano e quella di Sant'Elia - i cui occupanti sono stati invitati dai manifestanti a unirsi a loro. Lo stesso invito, all'urlo di «Lavoratori, unitevi a noi!», è stato rivolto agli operai impegnati nella costruzione della "new town" antisismica di Bazzano, dove i manifestanti hanno sostato brevemente. Sono stati gli stessi organizzatori a creare un cordone di sicurezza all'ingresso del cantiere per evitare che i manifestanti entrassero, sotto gli sguardi incuriositi degli operai.

Solo un comitato cittadino era presente
La manifestazione ha creato spaccature all'interno dello stesso movimento no global. Solo Epicentro solidale, tra i comitati cittadini sorti dopo il terremoto, ha infatti aderito al corteo, con uno striscione che recitava «Una sola grande opera: ricostruire L'Aquila dal basso».
«Non c'è alcuna divisione tra noi e gli aquilani», ha voluto precisare Piero Bernocchi, portavoce nazionale dei Cobas e uno degli organizzatori. Il corteo è stato «a sostegno della lotta aquilana per una vera ricostruzione e contro le iniziative repressive di questi giorni contro il Movimento», come spiegava una nota con riferimento agli arresti effettuati alla vigilia del G8.

10 luglio 2009
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