Sono in corso verifiche sulla manutenzione del carro ferroviario che alle 23,49 di lunedì ha provocato il deragliamento del treno 50325 all'ingresso della stazione di Viareggio. Poi, dopo lo svio (come si dice in linguaggio tecnico) il treno ha percorso circa 500 metri entrando nella stazione. Lo ha detto il ministro dei Trasporti, Altero Matteoli, riferendo in aula alla Camera sul tragico incidente che ha causato 16 morti e trasformato la stazione della località toscana in un inferno di fuoco. Molti arsi vivi, tanti feriti, bruciati e sfigurati. Il bilancio ufficiale fornito dal ministro parla di 16 morti e 27 feriti, molti dei quali in gravi condizioni. Le fiamme hanno avvolto bambini, donne e uomini, sono crollate due palazzine, andate a fuoco case e macchine. Alle 2 di notte, ha riferito il ministro, sul posto operavano già 300 vigili, che 5 ore dopo erano raddoppiati a 600. Nella gravità del disastro, ha detto il ministro, sono subito stati assistiti e messi in salvo i feriti, recuperate le salme. Prima di dare la parola al rappresentante del governo, il presidente della Camera Gianfranco Fini ha «rinnovato a nome della Camera il cordoglio ai familiari delle vittime e all'intera città di Viareggio».
«Sono in corso accertamenti - ha detto il ministro - per verificare la regolarità delle operazioni di manutenzione effettuate sul carro» deragliato alla stazione di Viareggio e dal quale è uscito il Gpl che ha prodotto l'esplosione. «Tracce di ruggine», ha detto il ministro, sono state rinvenute sull'asse del primo carro da cui è fuoriuscito il gas che ha provocato il disastro di Viareggio. Tutti i carri cisterna «sono muniti di ruote monoblocco. È stata rilevata una sala montata che è stata attribuita essere, dal primo carrello senso marcia treno, del primo carro in composizione, avente l'assile tracciato poco prima della sezione di calettamento della boccola. La sezione di vettura ha evidenziato una cricca esterna che ha portato la sezione esistente a ridursi notevolmente fino al totale cedimento. La superficie di vettura presenta un aspetto liscio con tracce di ruggine», ha detto Matteoli. L'incendio «è stato causato dalla fuoruscita del gas dalla cisterna del primo carro e dalla sua successiva deflagrazione. Sono in corso accertamenti sull'integrità della struttura delle cisterne ribaltate».
Il carro ha ricordato il ministro, non appartiene a Trenitalia, ma alla società privata Gatx Rail Austria, impresa americana con sede a Vienna. Il carro in questione era stato revisionato il 2 marzo 2009 e il carico risulta in linea con i limiti prescritti dalle norme. Il ministro ha confermato la sua stima ai vertici di Fs. «I vertici delle Ferrovie dello Stato sono stati nominati dal precedente Governo e godono della stima di questo Governo». Non è vero, ha detto Matteoli, «come sostenuto da alcuni parlamentari», che l'incidente sia da addebitare alla limitatezza delle risorse destinate alla manutenzione e alla sicurezza della rete ferroviaria, scelta che sarebbe dettata dalla volontà di investire solo nell'alta velocità. «Chi vi parla - ha detto Matteoli - ha sempre dato priorità alla sicurezza della rete e degli impianti e ciò è ampiamente testimoniato dalle risorse destinate per tale finalità nei piani delle Ferrovie dello Stato».
Il ministro ha anche precisato di essere in contatto, sin da ieri, con il commissario europeo ai Trasporti Tajani per un approfondimento su strumenti che garantiscano il trasporto di merci pericolose. Matteoli ha espresso «un ringraziamento particolare ai vigili del fuoco che, ancora una volta, hanno dimostrato efficienza e abnegazione». È stata già nominata già ieri una commissione d'inchiesta per appurare i fatti. Il ministro ha anche riferito sulle deviazioni subite dal traffico ferroviario (interrotto sulla direttrice Pisa-Forte dei Marmi) e ha assicurato il massimo impegno del governo per affrontare l'emergenza e per la ricostruzione integrale degli edifici danneggiati.(N.Co.)