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«Le interferenze clericali hanno ritardato il sì di 20 anni»

di Carlo Marroni

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31 Luglio 2009


Emma Bonino, vice presidente del Senato, storica leader radicale, è stata protagonista di molte battaglie sui diritti delle donne.

È arrivato il via libera: in presenza di aborti in calo è un farmaco necessario?

Arriva con venti anni di ritardo rispetto alla Francia, Svezia e Regno Unito, con dieci rispetto agli Usa. E questo grazie alle continue interferenze politiche, e non, che si sono viste in Italia. A questo punto la decisione dell'Aifa è al limite un atto dovuto visto che l'Emea, l'Agenzia europea del farmaco, ha approvato già nel 2007 la nuova scheda tecnica della Ru486.

Il Governo, molto attento alle istanze della Chiesa, ha assicurato di non toccare la legge 194...
Infatti non c'è nulla da toccare, perché la legge già prevede che gli enti ospedalieri devono essere "aperti" a nuove eventuali tecniche meno intrusive.

La sperimentazione ha fatto dal 1988 29 vittime accertate: non è un rischio troppo alto?
La questione delle morti e della "presunta connessione" con la Ru486 sembra valere solo in Italia. In nessun altro paese questo ha rappresentato un ostacolo alla registrazione del farmaco. In più tutto è noto e comunicato alla agenzia europea.

La decisione riaccende lo scontro tra cattolici militanti e laici: la storia italiana sui diritti non finirà mai?
L'Italia è davvero un paese bizzarro dove la politica entra in settori che non dovrebbero riguardarla. Finché il dibattito rimarrà ideologizzato sarà difficile uscirne fuori. E infatti questo farmaco è stato vietato in Italia proprio per veti della politica di stampo più clericale.

Oppure dietro a tutto c'è il rischio che alla fine prevalgano gli interessi economici di chi produce?

Quello che è certo è l'industria farmaceutica pensa al suo profitto. Ma questo vale sempre, non soltanto per la Ru486. E mi permetto di dire che la Ru486 non è poi un prodotto così economicamente allettante.

L'introduzione della Ru486 potrebbe ridurre gli squilibri geografici per l'interruzione di gravidanza, ma potrebbe anche rendere tutto più pericoloso e senza controlli?
La strada maestra per ridurre ulteriormente il ricorso all'aborto è quella di promuovere la contraccezione e i metodi per la procreazione responsabile, realizzando specifiche campagne informative e pubblicitarie sui sistemi contraccettivi.

Dopo questa, quali altre battaglie vede sullo sfondo?
Nell'immediato certamente il testamento biologico, quando l'incredibile testo "etico" varato dal senato dovrà affrontare il passaggio alla camera dei deputati nella speranza che questo periodo di "pausa" abbia portato un pò di buonsenso in molti, e un rinnovata attenzione alla libertà di scelta dei nostri concittadini.

31 Luglio 2009
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