«Tristezza e dolore» per l'approvazione del ddl sicurezza è la reazione dell'arcivescovo Agostino Marchetto, segretario del Pontificio consiglio per la pastorale dei migranti e degli itineranti. La nuova legge, secondo il presule, porterà «molti dolori e difficoltà» agli immigrati: «Anche se si aspettava questa approvazione - afferma l'arcivescovo commentando l'ok del Parlamento alla nuova legge - non posso non essere triste e dispiaciuto, con preoccupazioni per la prospettiva che ci si apre dinanzi e a mio avviso porterà molti dolori e difficoltà a persone che, già per il fatto di essere irregolari, si trovano in una situazione di precarietà».
Mons. Marchetto analizza i vari punti critici della legge appena approvata, a partire dal reato di immigrazione clandestina. «La criminalizzazione dei migranti è per me il peccato originale dietro al quale va tutto il resto», afferma il presule. Il segretario del dicastero vaticano critica poi l'obbligo di denuncia dei clandestini da parte dei pubblici ufficiali, prevedendo che «sarà carico di conseguenze». Perplessità, ancora, circa la norma sui cosiddetti "bambini invisibili": «Anche se si invoca la previsione contenuta nella legge Bossi-Fini sul permesso di soggiorno di sei mesi alle donne incinte, che potrebbe consentire la registrazione all'anagrafe, mi auguro non ci saranno anche in Italia molti apolidi, persone che incontrano sempre mille difficoltà». Quanto ai ricongiungimenti famigliari, «è importante che non si seprarino i figlioli dai loro genitori», afferma il segretario del Pontificio consiglio per la pastorale dei migranti e degli itineranti.
L'arcivescovo Marchetto esprime riserve anche sulla "tassa" di duecento euro per ottenere il permesso di soggiorno. «Vi sono persone che devono già pagare senza avere ancora ricevuto una risposta alla loro precedente richiesta», rileva il presule. Un ammonimento, infine, sulle cosiddette ronde. «Molto dipenderà da come si attuerà la norma, in modo che questi volontari non si trasformino in raid contro gli immigrati, un'eventualità che purtroppo non è fuori da questo mondo».