Più di quattro ore di chiacchierata per fare il punto sull'agenda politica, sulla situazione economica interna e internazionale in vista della ripresa autunnale e per affinare il piano per il Mezzogiorno annunciato nelle scorse settimane. Il primo incontro dopo la pausa ferragostana tra Silvio Berlusconi e il ministro Giulio Tremonti si tiene in mattinata ad Arcore. E si conclude con due indicazioni precise: il tentativo di smorzare le tensioni nella maggioranza con la presa «d'atto della solidità dei rapporti con la Lega in vista della ripresa dell'attività parlamentare e delle prossime elezioni regionali» e la definizione delle linee guida del plan per il mezzogiorno che sarà realizzato da un nuovo Comitato per lo sviluppo del Sud, presieduto dallo stesso Berlusconi.
Un Comitato che – si fa notare in una nota divulgata da palazzo Chigi – «in seguito potrà assumere anche la forma di Istituto per lo Sviluppo del Sud». Una sorta di ente ad hoc, dunque, con compiti di coordinamento e gestito direttamente dalla presidenza del consiglio.
Quello del decollo del nuovo sistema di sviluppo della politica e della gestione delle risorse per il Mezzogiorno è un appuntamento fissato dallo stesso premier per settembre. Un appuntamento al quale guarda con attenzione anche la Lega, attenta ad evitare che le nuove misure penalizzino le regioni settentrionali e aprano la strada a una riedizione della Cassa per il Mezzogiorno. Anche in questa chiave potrebbe essere vista la decisione di sottolineare la solidità dei rapporti con il Carroccio.
Il piano abbozzato a palazzo Chigi viaggia parallelamente a quello a cui lavora da mesi Tremonti, che affida un ruolo strategico alla Banca per il Sud. Il presidente del consiglio è convinto che per accorciare in tempi brevi le distanze tra i due estremi del Paese sia necessario fare leva su una sorta di piano Marshall chiamato a ottimizzare l'uso dei fondi Ue e lo sblocco delle risorse del Fondo per le aree sottosviluppate (Fas) e a rendere operativo, attraverso una struttura snella rappresentata dal nuovo comitato, una sorta di coordinamento permanente tra i ministeri interessati, in primis Economia e Sviluppo economico, e le regioni.
Anche il progetto tremontiano ruota attorno a due parole chiave: unità e coordinamento. Non una riproposizione, dunque, del vecchio sistema in cui spiccava la cassa per il Mezzogiorno, ma un nuovo meccanismo di gestione che dovrebbe consentire di traghettare i programmi di sviluppo per il Sud oltre il 2013, data in cui scadrà l'attuale programmazione. In quest'ottica il nuovo Comitato, che potrà essere trasformato in un Istituto, o forse in un'agenzia come chiedono diversi esponenti del Pdl, dovrà avere un ruolo attivo anche all'estero dove si giocherà la partita dell'attribuzione delle risorse per gli anni successivi al 2013. Quanto agli interventi a breve, le coordinate appaiono già abbastanza chiare: concentrare i vecchi programmi su pochi obiettivi strategici, soprattutto in termini di opere pubbliche, e individuare strumenti di controllo sulla spesa finanziata con le risorse del Fas.
La lunga riunione tra il premier e il ministro dell'Economia tocca anche l'andamento dei conti pubblici, visto anche l'approssimarsi del varo della Finanziaria 2010 che si annuncia "leggera", come quella dello scorso anno, e le soluzioni per l'uscita dalla crisi.
Nel colloquio vengono anche toccati i temi strettamente politici. A cominciare dalle tensioni nella maggioranza per le varie ipotesi circolate sulle alleanze per le prossime elezioni regionali e per l'opposizione espressa dalla Lega sull'immigrazione e sui rapporti con la Santa sede. La scelta di rimarcare ufficialmente il feeling con il partito guidato da Umberto Bossi potrebbe essere stata presa non solo in funzione del delicato nodo delle alleanze per le regionali ma anche pensando alle partite che si giocheranno in autunno in Parlamento e fuori: dalla bioetica alle intercettazioni. Qualcosa di più di un giro d'orizzonte, insomma, in cui sicuramente saranno state analizzate non certo con entusiasmo le affermazioni fatte dal presidente della Camera, Gianfranco Fini, alla festa del Pd.
L'ENTE PER IL SUDIl comitato
Arriva il Comitato per lo sviluppo del Sud. Come annunciato, alla vigilia della ripresa dei lavori dopo la pausa estiva, il Piano per il Mezzogiorno inizia a prendere forma: la nascita della nuova struttura, che sarà presieduta da Silvio Berlusconi, è infatti solo il primo passo a cui potrà fare seguito in futuro un istituto ad hoc
Struttura snella
Si tratta di un progetto che non va confuso con quello, al quale sta lavorando da tempo il titolare del Tesoro, destinato alla creazione di una Banca del Mezzogiorno. Il Comitato per lo sviluppo del Sud sarà una struttura snella, presieduta da Berlusconi, e molto probabilmente composta dai ministri e forse anche da un gruppo di tecnici. L'obiettivo principale sarà quello di elaborare strategie (e dunque almeno al momento non sono stati stanziati fondi), affiancando dunque il lavoro del Comitato interministeriale per la programmazione economica (Cipe)
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