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Ferragosto di sit ai cancelli in per gli operai delle fabbriche in crisi

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15 agosto 2009


Se la propria fabbrica minaccia di chiudere, il Ferragosto può essere passato dagli operai anche con un sit in di fronte ai suoi cancelli. E' stata questa la scelta degli operai di alcune aziende, come la Lasme 2, azienda dell'indotto di Melfi (Potenza) della Fiat, la Manuli Rubber di Ascoli Piceno e la Ercole Marelli di Sesto San Giovanni.

Gli operai della Lasme 2 hanno scelto di «festeggiare», con le famiglie davanti ai cancelli della fabbrica che a breve sarà chiusa con il conseguente licenziamento di 174 persone: è un Ferragosto particolare per i lavoratori dell'azienda che, prima di essere messa in liquidazione, produceva componenti per automobili. La giornata è cominciata alle ore 8.30 con una messa celebrata dal vescovo di Melfi, monsignor Gianfranco Todisco. In seguito, i lavoratori hanno installato piscine gonfiabili e ombrelloni per i propri figli, che hanno utilizzato anche il piazzale della fabbrica per giocare a pallone. Comizi, invece, sono stati tenuti dai rappresentanti sindacali, alla presenza del Presidente della Giunta regionale della Basilicata, Vito De Filippo, dell'assessore lucano alle attività produttive, Gennaro Straziuso, e di numerosi amministratori locali e politici.

Ferragosto davanti alla fabbrica anche per i lavoratori della Manuli Rubber di Ascoli Piceno, che presidiano lo stabilimento dal 3 agosto scorso, da quando, cioè, l'azienda ha comunicato che avrebbe avviato la procedura di mobilità per tutti i 375 dipendenti. «Il clima - racconta Ubaldo Falciani della Filcem-Cgil - è tra il drammatico e il leggero, almeno oggi». Gli operai hanno "festeggiato" il Ferragosto con le famiglie, ognuno ha portato qualcosa da mangiare, i commercianti hanno offerto generi alimentari e «c'è chi ci ha scherzato su e l'ha chiamata la "sagra del disoccupato"». Il presidio andrà avanti a oltranza. Almeno fino al 31 agosto, quando dovrebbe riprendere il lavoro.

Anche i 21 operai che occupano la Ercole Marelli di Sesto San Giovanni, nel milanese, dal 24 luglio resisteranno a oltranza fin quando non si presenterà un compratore per salvare la storica fabbrica di generatori per centrali elettriche, oggi alla bancarotta per debiti. «Trascorriamo il Ferragosto qui - ha detto Fabio Palumbo, ex operaio dell'Innse di Milano e ora alla Marelli- abbiamo organizzato una grigliata, invitando parenti e amici».

15 agosto 2009
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