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Aggressione gay a Roma. Alemanno: Il Comune si costituirà parte civile

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23 agosto 2009

Il sindaco di Roma Gianni Alemanno ha dato mandato all'Avvocatura comunale di costituirsi parte civile «contro il criminale che ha tentato di uccidere due ragazzi con movente di intolleranza omofobica».
«Ancora una volta devo protestare vivamente per una decisione adottata da un magistrato. È inaccettabile che un accoltellatore che ha agito con un chiaro movente di intolleranza sessuale, mettendo in pericola la vita di due persone, sia oggi soltanto denunciato a piede libero per un mero cavillo procedurale». Lo afferma, in una nota, il sindaco di Roma Alemanno a proposito dell'aggressione dei due gay a Roma.

«Senza certezza della pena e senza un' adeguata durezza di fronte ai reati di allarme sociali - spiega - qualsiasi politica di sicurezza e di lotta al crimine risulta profondamente delegittimata».
Alemanno precisa: «Gli uomini della Squadra mobile di Roma mi hanno garantito che il criminale in questione rimarrà sotto stretta osservazione per evitarne la fuga. Ma chiedo con forza che il magistrato inquirente adotti immediatamente il provvedimento di restrizione in carcere di questo delinquente».
Il sindaco esprime, infine, «solidarietà ai due ragazzi aggrediti che pagano il prezzo di un'intolleranza e di una violenza veramente ignobile e ingiustificabile».

«Vorrei andare via dall'Italia. Quello che è successo è assurdo, quando mi sono trovato il coltello conficcato ho pensato di morire». Lo ha detto il ragazzo omosessuale accoltellato l'altro ieri notte a Roma, in zona Eur, davanti al Gay Village. Il giovane, un marchigiano che lavora nella capitale, è ricoverato in gravi condizioni al Sant'Eugenio, e oggi ha chiamato i genitori per informarli di quanto accaduto. Accanto a lui, l'altro compagno aggredito, che lavora in Spagna che avrebbe deciso di voler restituire «simbolicamente il passaporto italiano».

«È quantomeno improprio parlare di cavillo procedurale: la Procura si è mossa, anche in questo caso, secondo le regole dettate dal Codice che tutela le garanzie di tutti i cittadini. La vicenda dei giovani gay aggrediti è grave e la Procura, secondo le regole dettate dal Codice, prenderà gli opportuni provvedimenti». È quanto ha detto all'ANSA il procuratore della repubblica di Roma, Giovanni Ferarra in relazione a quanto affermato ieri dal sindaco della capitale Gianni Alemanno a proposito del mancato arresto dell'aggressore dei due giovani omosessuali.
Alemanno aveva detto che era «inaccettabile» che un accoltellatore venisse soltanto denunciato a piede libero «per un mero cavillo procedurale».

«Quello che è stato definito cavillo procedurale - spiega il procuratore della Repubblica - in realtà è la mancata flagranza di reato. La legge stabilisce in questo caso la denuncia. Naturalmente la vicenda è molto grave e prenderemo tutti gli opportuni provvedimenti del caso».

Nelle prossime ore, secondo quanto si è appreso, la Procura potrebbe emettere un decreto di fermo nei confronti dell' aggressore dei due ragazzi, provvedimento che sarà valutato dal gip. Secondo il Codice l'arresto è consentito in flagranza di reato o in un momento immediatamente successivo a quello di una notizia di reato. L'accoltellatore era stato individuato e rintracciato diverse ore dopo il fatto.

I due ragazzi si erano appena conosciuti, dopo essere usciti dal Gay Village, una rassegna dell'Estate romana, alla quattro di notte, e si erano cominciati ad abbracciare e baciare, quando un uomo, di 40 anni, li ha aggrediti. Ad uno ha spaccato una bottiglia in testa e all'altro ha dato una coltellata all'addome. L'uomo, rintracciato dalla polizia, è stato denunciato per tentato omicidio. Ha precedenti per reati contro il patrimonio e per droga. Un ragazzo aggredito è stato dimesso con una prognosi di sette giorni, l'altro, sottoposto ad intervento chirurgico, è grave ma non rischia la vita. «Sembrava una corrida - ha raccontato un testimone - ma al posto del toro c'era un ragazzo insanguinato: nessuno interveniva, tutti guardavano. Guardavano quell'animale, quel matto che dopo avergli dato una coltellata riempiva il ragazzo trentenne di calci e pugni».

23 agosto 2009
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