Protagonista della nascita della televisione prima, del passaggio alla tv commerciale poi, impaziente di confrontarsi con il pubblico esigente della pay-tv ora, Mike Bongiorno ha saputo adattarsi a evoluzioni tecnologiche e stilistiche da vero camaleonte.
Quando iniziano le trasmissioni televisive Vittorio Veltroni (padre di Walter), all'epoca direttore Rai , gli affida "Arrivi e partenze". Mike, negli aeroporti e nei porti, intervista turisti stranieri e italiani in viaggio. Ma il suo talento esplode con "Lascia o raddoppia?", versione nostrana del quiz americano "The 64.000 $ Question". Il programma diventa subito un cult: gli ascolti salgono alle stelle e arrivano in quegli anni quasi al 100 per cento.
Mike è abile a indossare i panni del presentatore everyman, come lo ha definito Umberto Eco nel saggio che gli ha dedicato ("Fenomenologia di Mike Bongiorno"). Un'analisi del suo stile comunicativo che ha fatto piangere, per sua stessa ammissione, Mike, e non per commozione gioiosa. Quest'uomo, scriveva Eco "deve il suo successo al fatto che in ogni atto e in ogni parola del personaggio cui da vita davanti alle telecamere traspare una mediocrità assoluta"; "il suo discorso realizza il massimo di semplicità"; "rappresenta un ideale che nessuno deve sforzarsi di raggiungere perché chiunque si trova già al suo livello".
Con Lascia e Radoppia la tv in Italia diventa un fenomeno di massa: non solo in casa ma anche nei bar capannelli di persone si radunano per non perdersi il quiz che entra anche nella cinematografia ("Totò lascia o raddoppia?"; "Il giudizio universale"; "C'eravamo tanto amati").
Dagli Stati Uniti, dove lavora dal 1946, alla sede radiofonica del quotidiano "Il progresso italo-americano", Bongiorno importa non solo il format del quiz, ma anche un modo di fare televisione. In America la formula del talk show era nata quasi 10 anni prima, adattata dalla radio alla televisione. E in quegli anni sul segnale della Nbc già c'era il tonight show di Steve Allen: esordio dello stile leggero, pieno di facili battute e ironia che ancora oggi troviamo nel David Letterman show. È uno stile che Bongiorno interpreta a modo suo: con le finte e apparentemente improvvisate gaffe che fanno divertire e discutere e con il suo rassicurante "Allegria!".
Da allora per Mike sono grandi successi. Trasmissioni come "Campanile Sera", "Caccia al numero", "Giochi in famiglia", "Rischiatutto", "Scommettiamo" lo rendono sempre più popolare e amato dal pubblico.
Negli anni Ottanta, anche nel passaggio alla tv commerciale lo show-man è molto più che interprete passivo: conosce il modello americano e porta gli sponsor nelle sue trasmissioni.
La storia si ripete e TeleMike diventa il programma che più di ogni altro veicola la popolarità della tv fondata da Silvio Berlusconi.
Bongiorno sapeva trasformare in oro quello che toccava anche nelle réclame. Come in quella della grappa Bocchino, con le scalate da appassionato sciatore al Monte Cervino, al Monte Rosa e al Monte Bianco. E come in quella di Wind nei duetti con Fiorello.
Sarebbe stato bello vederlo in Riskytutto.