Il caso Boffo è nato da «ambienti cattolici ostili» al direttore dell'Avvenire quanto ostili al Pdl. Lo ha sostenuto, in un'intervista al Corriere della Sera, il ministro del Welfare Maurizio Sacconi. «Boffo - ha detto l'esponente del centrodestra - è stato vittima incolpevole di questo violento clima polemico partito dall'aggressione al presidente del Consiglio. A me dispiace perché ho un'amicizia personale con lui, mio conterraneo, ho sempre trovato in lui un cattolico liberale, non certo un cattocomunista». Secondo il ministro, «è evidente che queste polemiche sono nate dall'interno del mondo cattolico. Posso immaginare - afferma - che tutto sia nato in ambienti cattolici ostili a lui perché ancor più ostili a noi».
Sul caso Boffo è tornato nel pomeriggio il ministro dell'Interno, Roberto Maroni, senza però entrare nel merito nelle polemiche sull'informazione scatenate dal caso Avvenire-Giornale. A margine del Forum Ambrosetti a Cernobbio, il ministro si è limitato a ribadire che la sua unica preoccupazione è stata quella di verificare l'eventuale coinvolgimento di settori del suo ministero. «Io mi sono preoccupato che non ci fossero iniziative poco chiare e poco trasparenti da parte di qualche settore collegate al ministero dell'Interno in queste ultime vicende. Ho appurato che ciò non è e quindi sono assolutamente tranquillo e sereno», ha dichiarato.