II ministro della Difesa Ignazio La Russa oggi ha riferito due volte in Parlamento sul tragico attentato di Kabul, nella mattinata al Senato, parlando a braccio sull'onda dell'emozione, nel pomeriggio leggendo una informativa del Governo, «per mitigare la commozione». La Russa ha riferito della tremenda esplosione che ha colpito alle 9,30 italiane, ore 12 a Kabul, uccidendo 6 militari italiani e ferendone in modo lieve 4. Tre rientravano dalla licenza. «Devo purtroppo confermare la perdita di 6 vite umane del 186 reggimento della Folgore che erano di stanza a Kabul. Erano su due mezzi Lince, che tante volte hanno salvato le vite dei nostri soldati, quando sono stati colpiti da un attentato suicida, pare provocato da una Toyota bianca. Sui mezzi c'erano complessivamente 10 nostri soldati». Colpiti due mezzi lince, impegnati nel
trasferimento all'aeroporto dal centro di Kabul, sono state coinvolte in una violenta esplosione a circa un chilometro a sud dal comando Isaf. L'autobomba che ha investito i due veicoli lince «era imbottita di almeno 150 kg di esplosivo». L'attentato di Kabul, ha detto il ministro, «non rientra in una strategia contro gli italiani ma nei tentativi di impedire alle forze afghane e a quelle internazionali di estendere il controllo del territorio da parte del legittimo governo afghano».
L'esplosione é da far risalire «presumibilmente a un attentato suicida», ma c'é «l'ipotesi
meno probabile che l'esplosivo - dell'ordine di 150 chili - sia stato azionato manualmente». Secondo la prima ipotesi, l'autovettura degli attentatori sarebbe uscita da un parcheggio al sopraggiungere dei due lince, lanciandosi contro il primo mezzo - così provocando la morte di 5
soldati - e danneggiando «in misura meno violenta il secondo mezzo», sul quale viaggiavano il sesto militare ucciso e i quattro feriti. Il ministro della Difesa ha detto che nell'attentato hanno perso la vita 4 caporalmaggiori, un sergente maggiore e un tenente che comandava i due lince. Ha ricordato i nomi delle vittime, sui quali nella mattinata aveva mantenuto stretto riserbo, visto che le famiglie non erano state avvertite.
Il ministro ha anche sottolineato che la Procura di Roma ha ovviamente aperto un fascicolo sull'attentato. L'ipotesi di reato è attentato a scopo di terrorismo. Gli inquirenti, coordinati dal Procuratore capo Giovanni Ferrara e dall'aggiunto Pietro Saviotti, attendono una relazione dal ministero degli esteri. Nelle prossime ore verranno date specifiche deleghe d'indagine ai carabinieri del Ros ed agli investigatori della Digos.
«Agli infami, vigliacchi aggressori - ha detto La Russa ai senatori - che hanno colpito ancora una volta nella maniera più subdola, va sicuramente la nostra ferma convinzione che non ci fermeremo nelle valutazioni che con tutto il consesso internazionale abbiamo fatto e continueremo a fare, mai isolatamente ma insieme agli organi internazionali che hanno deciso questa missione e che vogliono continuare a farla».