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L'asilo di Giulia nella new town di Onna

di Nicoletta Cottone

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Martedí 15 Settembre 2009
VIDEO / I cantieri dell'Aquila
VIDEO / Le casette di Onna

L'AQUILA - È firmato da Giulia Carnevale il progetto della nuova scuola materna nel villaggio di casette di Onna. Nel computer della studentessa di Ingegneria edile dell'Aquila, morta sotto le macerie del terremoto che il 6 aprile ha seminato morte e distruzione in Abruzzo, è stata trovata la prova grafica per la costruzione di un asilo a forma di libro, con il tetto che simula la copertina di un volume da sfogliare. Era la prova per l'esame di composizione che avrebbe dovuto sostenere Giulia.

Al progetto della studentessa di 23 anni, originaria di Arpino, in provincia di Frosinone, mancavano solo i calcoli delle forze e dei volumi degli ambienti. I fogli dei suoi progetti sono arrivati alla Protezione civile trentina, dove ingegneri e architetti hanno sviluppato la sua idea. Ora l'asilo di Giulia è lì, costruito con legno trentino, originale nella sua architettura, per essere inaugurato oggi. Sale per la didattica e la ricreazione, una mensa moderna con cucina e dispensa. «Il sogno di Giulia era questo – ha detto la mamma Angela – e vederlo realizzato per me è una consolazione. Così il suo nome e la sua memoria non rimarranno sepolti sotto le macerie».

L'asilo è inserito fra le casette dai colori pastello del piccolo villaggio costato 5 milioni di euro, finanziato dalla Croce rossa e realizzato dalla Provincia autonoma di Trento. È al centro delle 47 casette bifamiliari del villaggio, per un totale di 94 appartamenti da 44 a 77 metri quadrati. Quindici di queste casette sono state finanziate con i fondi raccolti con l'operazione «24 Ore per l'Abruzzo», nella quale il Gruppo 24 Ore, in collaborazione con la Croce rossa italiana, ha raccolto la somma di 603mila euro.

Casette di legno fabbricate in Trentino e montate in Abruzzo dalla Protezione civile trentina. La preparazione del terreno è stata offerta dall'Associazione industriali della provincia di Trento.

Tutti gli appartamenti hanno un salottino con angolo cottura, da una a tre stanze da letto, uno o due bagni. In tutto 24 alloggi con una sola stanza da letto, 40 con due stanze, 30 con 3 stanze. Tutti ammobiliati, con divani, cucine, tavoli, letti, armadi e dotati di elettrodomestici, dalla lavatrice alla tv Lcd. Qui saranno accolti i 300 abitanti di Onna, paese simbolo del terremoto, completamente devastato dalla violenza del sisma del 6 agosto.

«L'idea del villaggio – spiega l'ingegnere Manuela Manenti, responsabile Funzione infrastrutture e strutture post emergenzali della Protezione civile – è quella di ricostruire l'idea di borgo, di ricreare l'identità dei luoghi, di ricomporre con l'assegnazione delle casette famiglie, parentado, amicizie». Una soluzione comunque transitoria in attesa della ricostruzione del paese raso al suolo. Per non perdere le proprie radici.

Martedí 15 Settembre 2009
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