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Gioco. Boom fra i giovani, allarme dipendenza

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30 settembre 2009

Ha tra i 17 e i 18 anni, è maschio, frequenta prevalentemente istituti professionali, risiede al Sud o nelle isole, gioca in media 10 euro al mese, predilige il "Gratta e vinci" e appare sempre più attratto dalle new slot. Non conosce però le regole che vietano il gioco ai minori, ma è pur sempre consapevole dei rischi da dipendendenza che il gioco può produrre.
È l'identikit di uno dei 686mila studenti delle ultime due classi delle superiori che almeno una volta ha tentato la fortuna con il gioco. A tracciarlo è stata Nomisma che ha effettuato una ricerca "Gioco & Giovani" – presentata oggi a Roma - su un campione di 8.582 studenti delle classi IV e V (tra i 16 e 19 anni) delle scuole secondarie superiori. Un campione, come spiegato dal ricercatore Paolo Bono, rappresentativo dell'universo dei ragazzi che frequentano le classi scolastiche degli ultimi due anni delle scuole superiori in tutta Italia (circa 950 mila studenti).

Nelle fasce di età su cui si è concentrato lo studio (16-19 anni), in termini di gradimento il 53% dei giovani gioca al Gratta e Vinci, il 39% al Superenalotto mentre il poker online in meno di un anno di vita coinvolge già l'8% degli intervistati. Crescono sempre più gli interessi verso new slot e scommesse sportive. I giocatori maschi sono circa il 76%, ma le ragazze che hanno sperimentato giochi con vincita in denaro si assestano al 61% del campione. Il 78% dei giovani giocatori, poi, frequenta gli istituti professionali e il 75% risiede nel Sud e nelle Isole.

Il gioco – ha spiegato ancora il ricercatore - è considerato il rischio più preoccupante per i giovani dal 3% degli italiani e viene sempre dopo droghe, alcool, bullismo, disturbi alimentari e malattie sessuali, ma prima del tabacco. Dall'indagine è emerso anche che il 19% degli italiani conosce direttamente persone che si sono trovate in situazioni di grave disagio. Sulla prevenzione che occorre lavorare. Almeno secondo lo studio l'86% degli italiani ritiene di non essere abbastanza informato sui rischi del gioco eccessivo, mentre l'88% pensa che non vi siano sistemi di protezione adeguati.

Secondo lo studio Nomisma il 92% dei giovani si dichiara consapevole che il gioco può dar luogo a dipendenza, non a caso il 38% dei ragazzi chiede sempre maggiori informazioni sui rischi del gioco. Per quanto rigurada l'approccio ai giochi vincono i messaggi promozionali: l'82% ha visto pubblicità sul web. Allo stesso tempo però il divieto di gioco per i minorenni è spesso poco chiaro, non a caso quasi il 20% dei giovani non ne è a conoscenza. Un dato su cui occorre lavorare, dice Francesco Rodano, dell'Amministrazione autonoma dei monopoli di Stato. «Su questo specifico aspetto - ha precisato Rodano - siamo già particolarmente attivi. Non a caso sull'online, alla luce della Comunitaria 2008 approvata quest'estate, stiamo pensando ad appositi strumenti tecnologici ancora più specifici di quelli attuali per porre altrettanti "paletti tecnologici"». (M. Mo.)

30 settembre 2009
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