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Gelmini: «L'ora di religione non si tocca»

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10 settembre 2009


Nella scuola primaria 50mila ragazzi in più
avranno il tempo pieno, con una crescita dell'8% rispetto allo scorso anno. Lo ha sottolineato il ministro dell'Istruzione Mariastella Gelmini nel corso di una conferenza a Palazzo Chigi, convocata per illustrare le novità del nuovo anno scolastico e trasmessa in diretta sul sito del Sole 24 Ore. Quest'anno nella scuola elementare, sottolinea una nota di viale Trastevere, sono state attivate 2.191 classi di tempo pieno in più rispetto all'anno scolastico precedente. 1.505 solo in prima elementare grazie all'introduzione del maestro unico e all'eliminazione delle compresenze. «In questo modo il ministero dell'istruzione é riuscito a rispondere alle richieste delle famiglie». In particolare gli incrementi si registrano in Sicilia, Puglia, Sardegna, regioni, sottolinea il ministero, in cui tale modello era meno diffuso rispetto a realtà come la Lombardia, l'Emilia Romagna e il Piemonte dove il servizio é storicamente più richiesto».

Le novità per l'anno scolastico in arrivo. Nella scuola primaria da quest'anno nelle classi prime si passerà al modello educativo del maestro unico prevalente, un'unica figura di riferimento per i bambini. Gradualmente, poi, questo modello coinvolgerà le altre classi. Sono abolite, dunque, le compresenze e viene confermato il tempo pieno. Ogni quadro orario, da 24, 27, 30 o 40 ore, prevederà il maestro unico di riferimento. Confermato, dunque, rende noto il ministero, il tempo pieno: con l'introduzione del maestro unico, l'eliminazione delle compresenze e alcuni risparmi dovuti alla razionalizzazione degli organici si libereranno più maestri per aumentare il tempo pieno. Si passerà da 7mila classi prime del 2008/2009 a più di 9mila classi prime che a partire da questo anno scolastico potranno usufruire del modello orario a 40 ore settimanali. Questo aumento, rende noto il ministero, sarà possibile grazie a una serie di azioni messe in atto da viale Trastevere, che vanno dal dimensionamento della rete scolastica (circa 350 scuole sono state accorpate grazie anche all'impegno delle regioni) alla soppressione delle compresenze.

L'ora di religione non si tocca. «L'ora di religione non si tocca», ha detto Mariastella Gelmini Il ministro la sottolineato che l'insegnamento della religione, così come è stato concepito, deve essere salvaguardato: «non è un'ora di catechismo ma è un'ora di approfondimento dei contenuti e dei valori della religione cattolica». Gelmini ha detto che è, dunque, condivisibile, la richiesta arrivata da parte della chiesa di equiparare l'ora di religione alle altre materie («con la stessa esigenza di sistematicità e rigore») e di non trasformarla in un insegnamento di natura multiconfessionale. «La pretesa della Chiesa di mantenere la connotazione che oggi ha l'ora di religione a scuola è assolutamente legittima: nel rispetto di tutte le religioni - ha detto il ministro - è innegabile il ruolo che quella cattolica ha avuto nella cultura e nella storia del nostro paese». L'ora di religione sarà comunque lasciata , come vuole la Costituzione, alla libera scelta, ma, ha rimarcato il ministro, «deve rimanere quello che
sempre stata».

Merito in busta paga. «Questa é la legislatura in cui andrà affrontato il tema del reclutamento e della carriera degli insegnanti. Non esiste una buona scuola senza docenti motivati, preparati e ben pagati». L'avanzamento degli insegnanti, ha sottolineato Gelmini, non può essere solo basato sull'anzianitá ma deve considerare merito, obiettivi raggiunti, qualitá dell'apprendimento. Per il ministro sul reclutamento e sulla carriera degli insegnanti è necessaria una legge trasversale. «Non si può - ha detto il ministro - perdere tempo. Il nostro paese è forse l'unico assieme alla Grecia a non avere una carriera per i docenti» e ha assicurato che «non c'è alcuna volontá di privatizzare la scuola da parte del governo».

Riforma della scuola: ampia intesa, o avanti tutta comunque. Sulla riforma della scuola, ha detto Gelmini, «auspichiamouna larga intesa in parlamento, ma se questa non dovesse raggiungersi, la maggioranza si assumerà le sueresponsabilità». (N.Co.)

10 settembre 2009
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