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Turismo: a ferragosto arrivi in calo dello 0,9%

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28 settembre 2009

Movimento alberghiero in leggero calo nel periodo di ferragosto. E' quanto emerge dalle cifre rese note dall'Istat relative ai flussi, prenotazioni e disdette dei clienti nelle strutture alberghiere nel periodo 10-17 agosto. Nella settimana in esame, spiega l'Istat, gli alberghi italiani hanno registrato, rispetto all'analogo periodo dell'anno precedente, una diminuzione dello 0,9 per cento degli arrivi e un aumento dello 0,7 per cento delle giornate di presenza.

Per tenere conto dell'impatto dell'evento sismico che ha colpito la provincia dell'Aquila il 6 aprile e che ha determinato effetti sull'attività delle strutture ricettive anche di altre località dell'Abruzzo, sottolinea l'Istituto di statistica, i risultati sono stati elaborati escludendo dal confronto tra il periodo di Ferragosto del 2009 e del 2008 gli esercizi alberghieri dei comuni inseriti nell'elenco ufficiale dei comuni danneggiati stilato dalla Protezione Civile. La clientela italiana ha registrato, nel confronto con lo stesso periodo dell'anno precedente, un calo dello 0,4 per cento negli arrivi e una crescita dello 0,1 per cento nelle presenze; quella straniera ha presentato variazioni dello stesso segno, ma più consistenti: una diminuzione dell'1,6 per cento degli arrivi e un aumento del 2,0 per cento delle giornate di presenza.

Nel Nord-ovest la variazione degli arrivi è stata negativa per gli italiani (meno 1,2 per cento) e positiva per gli stranieri (più 1,3 per cento), con un incremento complessivo dello 0,2 per cento. Nel Nord-est la crescita degli arrivi della componente nazionale (più 4,5 per cento) ha più che compensato la diminuzione di quella estera (meno 4,3 per cento), con un aumento dell'1,4 per cento del totale degli arrivi. Nell'Italia centrale si è registrata una variazione negativa degli arrivi totali del 2,5 per cento, derivante da un calo del 3,9 per cento della componente nazionale e dell'1,2 per cento di quella straniera. Nell'Italia meridionale e insulare, infine, la flessione complessiva degli arrivi, pari al 4,8 per cento, è il risultato di un calo del 5,5 per la componente nazionale e del 2,3 per cento per quella estera.

Con riferimento alle presenze, nell'Italia nord occidentale le presenze degli italiani sono aumentate dell'1 per cento e quelle degli stranieri del 2 per cento, per una crescita complessiva dell'1,5 per cento. Nel Nord-est la diminuzione delle presenze totali, pari allo 0,3 per cento, è la risultante di un calo per i turisti nazionali (meno 0,7 per cento) e di un aumento per quelli stranieri (più 0,9 per cento). Nell'Italia centrale si sono registrate variazioni positive sia per la componente nazionale (più 1,6 per cento) sia per quella straniera (più 3,2 per cento), con una crescita delle presenze totali del 2,2 per cento. Infine, nell'Italia meridionale e insulare il leggero aumento delle presenze nazionali (più 0,4 per cento) e quello più sostenuto di quelle estere (più 3,7 per cento), hanno determinato un aumento delle presenze complessive dell'1,1 per cento.

Nel complesso, la durata media della permanenza negli esercizi rilevati è stata di 4,17 giornate, con un aumento, in termini assoluti, di 0,06 giornate rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente. L'incremento è stato più ampio per la componente estera della clientela (più 0,12 giornate) che per quella nazionale (più 0,02 giornate). Il 68 per cento della clientela ha preferito le località turistiche di tipo prevalentemente stagionale (località montane, marine, lacuali, termali, collinari); tale quota è aumentata di 0,9 punti percentuali rispetto all'analogo periodo dello scorso anno. Il restante 32 per cento delle presenze ha riguardato città d'arte e capoluoghi non altrimenti classificati.

La distribuzione è risultata molto differente a livello territoriale: la quota delle presenze registrate nelle località turistiche di tipo stagionale è stata massima nell'Italia nord orientale (80,3 per cento) e minima nell'Italia meridionale ed insulare (51,4 percento). Il 73,7 per cento della clientela italiana si è recato in località turistiche di tipo stagionale (72,4 per cento lo scorso anno), mentre il restante 26,3 per cento ha visitato città d'arte e capoluoghi. La quota della clientela estera totale che ha optato per queste ultime località è risultata nettamente superiore (45,3 per cento) sebbene in leggera flessione (meno 0,5 punti percentuali) rispetto al medesimo periodo del 2008.

Nel periodo considerato, il 64,8 per cento della clientela ha preferito gli alberghi di dimensione medio-grande (più di 50 posti letto); tale quota è rimasta quasi invariata rispetto all'analogo periodo dello scorso anno (64,9 per cento). Il restante 35,2 per cento ha scelto di soggiornare in alberghi di piccola dimensione (meno di 50 posti letto).

28 settembre 2009
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