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Pensioni, Draghi: alzare l'età media
Sacconi: riforme più che sufficienti

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13 ottobre 2009
Il ministro del Welfare Maurizio Sacconi (Imagoeconomica/Paolo Cerroni)
La lezione di Draghi a Moncalieri sul welfare

Botta e risposta tra il governatore della Banca d'Italia e il ministro del Welfare Maurizio Sacconi. Tema: l'innalzamento dell'età pensionabile. Un punto su cui è urgente intervenire secondo Mario Draghi, che al collegio Carlo Alberto ha tenuto una lezione per ricordare la figura di Onorato Castellino. «Per assicurare prestazioni di importo adeguato ad un numero crescente di pensionati - ha detto - è indispensabile un aumento significativo dell'età media effettiva di pensionamento» ha detto il governatore della Banca d'Italia: «Tale aumento - ha aggiunto - potrà contribuire, se accompagnato da azioni che consentano di rendere più flessibili orari e salari di lavoratori più anziani, a elevare il tasso di attività e a sostenere la crescita potenziale dell'economia».

La replica del ministro Sacconi non tarda ad arrivare. Le riforme già fatte sono «più che sufficienti» per garantire la tenuta del sistema, dice il titolare del Welfare. A margine della presentazione del rapporto Inpdap, Sacconi sottolinea: «La nostra riforma, quella realizzata col provvedimento anticrisi, non può essere sottovalututa per il fatto che, per fortuna, non ha determinato forme di mobilitazione sociale». Secondo il ministro, insomma, la riforma contenuta nel dl anticrisi, e quelle previste da Dini e Prodi sulla «taratura delle pensioni» sono «più che sufficienti». Dunque «le riforme fatte bastano».

Il governatore della Banca d'Italia, nel suo intervento, aveva sollecitato una riforma degli ammortizzatori sociali. «Nell'anno in corso sono dovunque cresciute le risorse pubbliche destinate al sostegno del reddito di coloro che hanno perso il lavoro - ha sottolineato - anche in Italia lo sforzo è stato grande. Superata la fase di emergenza - ha affermato il governatore - resta la necessità di adeguare il nostro sistema di ammortizzatori sociali ad un mercato del lavoro divenuto più flessibile: ne sarebbe favorita la mobilità del lavoro, l'accresciuta efficienza produttiva, rafforzata la tutela dei lavoratori, aumentata l'equità sociale».

Anche su questo punto il ministro è intervenuto annunciando che una riforma verrà presentata presto. «Draghi ha detto che la riforma degli ammortizzatori sociali è necessaria dopo la crisi, noi non siamo ancora usciti dalla crisi». E poi ha aggiunto: «Noi presto presenteremo una riforma consistente, nello statuto dei lavori» che mira «ad una razionalizzazione degli ammortizzatori».

13 ottobre 2009
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