Il presidente del Consiglio è «istituzionalmente rozzo» o, per lo meno, ha pronunciato nei confronti del presidente della Repubblica, accuse «di una rozzezza senza limite». Così il vicepresidente del Csm Nicola Mancino commenta la reazione a caldo di Berlusconi alla bocciatura del Lodo Alfano da parte della Consulta.
«Non credo - sbotta Mancino - che tra le funzioni del Capo dello Stato ci sia quella di persuadere i giudici costituzionali, anche per rispetto della loro autorevolezza scientifica». I 15 giudici che compongono la Consulta, insiste quindi Mancino, «hanno svolto soltanto il loro ruolo», e «la sentenza sul lodo Alfano va rispettata».
La parole del premier sono state duramente criticate anche dal leader del Pd Dario Franceschini. Affermazioni che il segretario del Pd giudica «inaudite e intollerabili». A margine dell'assemblea annuale dell'Anci dove è intervenuto, Franceschini ha poi aggiunto: «Se (Berlusconi) continuerà troverà un partito democratico unito e compatto, che ha dietro, come l'opposizione, un popolo molto tranquillo ma anche molto determinato a difendere la democrazia».