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Il sorriso di un'imprenditrice per missione

di Roberto Iotti

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28 ottobre 2009
La Lectio Magistralis di Tere Cerutti


Era dal sorriso e dalla luce degli occhi che si comprendeva quanto fosse profondo l'impegno di una vita dedicata all'azienda, alla sua Casale, al territorio del Monferrato e ai suoi concittadini. Teresa Cerutti Novarese - affettuosamente Tere - classe 1920, è morta ieri a seguito di un malore.

Amici, conoscenti e maestranze raccontano che quel sorriso e quella luce l'hanno sempre accompagnata, a testimonianza di una forza di carattere ma anche di una profonda serenità e della convinzione che essere imprenditore è una missione.

Tere assunse l'incarico di presidente del gruppo industriale Officine meccaniche Giovanni Cerutti nel 1973, dopo la prematura scomparsa del marito Luigi, figlio del fondatore Giovanni Cerutti. Già all'epoca le Officine sono tra i migliori competitor internazionali nella progettazione e costruzione di macchine rotative per la stampa.

Sotto la spinta delle idee e della capacità di iniziativa di Tere e del figlio Giancarlo, amministratore delegato e presidente del gruppo Sole24Ore, la società si struttura come una vera multinazionale con il cuore e il cervello a Casale Monferrato e Vercelli, ma con siti produttivi negli Stati Uniti, in Spagna, in Asia oltre che in Italia e un centro avanzato di ricerca tecnologica in India. L'intensa presenza all'estero fanno di Tere non solo l'ambasciatrice dell'azienda, ma del territorio Casalese, delle sue potenzialità. Quando non è in viaggio è in azienda fin dal mattino presto, nel suo ufficio arredato con sobrietà ma ricco delle fotografie che ritraggono i momenti più significativi della società.

È per questo spirito di abnegazione che la mattina del 2 giugno 1984 al Quirinale il presidente della Repubblica, Sandro Pertini, consegna a Tere Cerutti Novarese l'onorificenza di Cavaliere del lavoro. L'ordine al merito del lavoro premia non solo una specifica attività intrapresa, ma vincola ad un impegno etico e sociale volto al miglioramento delle condizioni di vita e di lavoro del paese. Un impegno al quale Tere Cerutti non è mai venuta meno. Molteplici le attività sociali, culturali e artistiche che vedono la signora Cerutti Novarese adoperarsi con profonda energia. In primis il sostegno ai "Silenziosi operai della croce", associazione internazionale riconosciuta dal Pontificio Consiglio e fondata dallo zio monsignor Luigi Novarese.

Cosciente che formazione e apprendimento sono strumenti indispensabili per dare ricchezza al territorio e creare sviluppo, Tere si impegna a fondo per la nascita a Casale Monferrato della facoltà di Economia e amministrazione delle imprese, diventando promotrice e presidente del Consorzio per gli studi universitari di Casale. Oggi la facoltà è sede indipendente dall'Università degli studi del Piemonte orientale Amedeo Avogadro.

Proprio per sottolineare l'importanza di tale impegno, l'Università, nei giorni scorsi, avrebbe dovuto conferire a Tere Cerutti Novarese la laurea magistrale honoris causa in Scienze economico aziendali. Il rettore Paolo Garbarino spiega che il senato accademico è giunto alla decisione del conferimento alla luce delle peculiari capacità imprenditoriali della signora Cerutti Novarese. Scrive il senato accademico: la dottoressa Teresa Cerutti Novarese «ha saputo guidare un'azienda in tempi difficili» e ha evidenziato «spiccate qualità imprenditoriali, che hanno permesso alla società di divenire leader mondiale nel settore di appartenenza». Alto «l'impegno profuso nello sviluppo dell'ambiente economico, sociale e culturale locale e piemontese».

Tere tuttavia aveva un altro fiore da portare con il vezzo delle signore all'occhiello: il 25 ottobre 1990 fu la prima donna al mondo a ricevere il "Gravure Person of the Year", il più prestigioso tra i premi che gli Stati Uniti dedicano al settore della grafica. Proprio gli Stati Uniti furono il primo, vero, duro banco di prova, quando - come la signora amava raccontare – «entrai nelle porte girevoli della vita per fare il mio dovere alla Cerutti, sapendo che bisognava stringere i denti, ingoiare il dolore e andare avanti. Negli anni successivi alla scomparsa di mio marito – diceva spesso – mi resi conto che il mercato americano avrebbe utilizzato sempre di più le rotocalco con piegatrici variabili nella stampa dei magazine e dei cataloghi: lavorammo tutti intensamente per spiegare agli operatori di quel mercato che la Cerutti poteva essere il partner ideale per loro in quella fase di evoluzione tecnica. Come poi è avvenuto».

Numerosi gli incontri con i giovani della sua città e con gli studenti dell'università. A tutti lasciava un messaggio che era un principio di vita e di educazione: «Fare prima di tutto il proprio dovere di imprenditori, di azionisti e di manager nei momenti difficili come in quelli normali. Questo il significato principale che la mia mia famiglia e io diamo alla cultura d'impresa».

28 ottobre 2009
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