Per l'archeologo inglese Simon Keay il sito è una delle meraviglie del mondo. E' Portus, un porto dell'antica Roma dove dopo due anni di scavi è venuto alla luce un anfiteatro. L'arena poteva accogliere fino a 2mila spettatori ed era forse usata per battaglie di gladiatori o di belve. L'anfiteatro «potrebbe avere ospitato imperatori come Adriano e Traiano», si legge sul sito della Bbc.
Gli scavi sono stati condotti da un team di archeologi inglesi, guidato dall'Università di Southampton, con la partecipazione di studiosi dell'Università di Cambridge e in collaborazione con la British School di Roma. L'anfiteatro è stato scoperto dentro un gigantesco palazzo di stile imperiale nell'antico porto, ben conservato, a poca distanza dall'aeroporto di Fiumicino.
Portus, a 32 km da Roma, è meno conosciuto di Ostia, ma secondo gli esperti merita di essere studiato a fondo. Per centinaia di anni il porto ha approvvigionato Roma di cibo, schiavi, animali feroci e materiali edili. Ora dista circa tre chilometri dal mare.
Il progetto di scavi si è concentrato sulla banchina di un lago artificiale esagonale che faceva parte del porto del 2° secolo. L'area era stata esplorata nel 1860 ed era stato trovato quello che poteva essere un teatro. Era stato segnato sulla piantina, ma poi non se ne è più trovata traccia.
Il team inglese ha trovato ora questo teatro di forma ovale, di dimensioni simili al Pantheon. Keay, direttore del Portus Project, spiega che il teatro era costruito con materiali di lusso e colonnati, «Ciò fa pensare che fosse usato da una persona di alto rango, forse dallo stesso imperatore, e le attività che vi si svolgevano erano strettamente private». Non si sa se che tipo di spettacoli ospitasse il teatro, se giochi, lotte di gladiatori o di belve, o battaglie navali.
Oltre all'anfiteatro e a un canale di 90 metri sono state fatte migliaia di altre scoperte minori.
«Il sito – afferma Keay - era noto fin dal 16.mo secolo, ma non ha mai ricevuto l'importanza che merita», afferma. Secondo lui «è uno dei più importanti siti archeologici del mondo» e dovrebbe essere considerato alla stessa stregua di «meraviglie come Stonehenge e Anqkor Wat in Cambogia».