Niccolò Ghedini (Pdl) interviene in una nota a difesa di Nicola Cosentino sul quale pende una richiesta di custodia cautelare. Il sottosegretario risulta indagato per presunti contatti con il clan dei Casalesi nell'ambito di un procedimento scaturito dalle rivelazioni di alcuni collaboratori di giustizia.
«Nicola Cosentino - dice Ghedini - ha sempre svolto con passione ed onestà l'attività politica. Le accuse mosse appaiono tanto più incredibili ed inconsistenti solo ad osservare che da moltissimo tempo sono annunciati, a mezzo stampa, indagini e provvedimenti nei suoi confronti, al solo evidente fine di screditarlo ed impedire una fisiologica ed ottima candidatura alla guida della regione Campania».
Oltre a Ghedini, anche altre esponenti del centrodestra intervengono a difesa del sottosegretario. Per Daniele Capezzone, portavoce del Pdl, la vicenda riguardante Nicola Cosentino «segna un ulteriore passo nell'imbarbarimento della vita civile e politica del Paese».
Gianfranco Rotondi, ministro per l'Attuazione del Programma di Governo, è convinto che «tutto si chiarità nel modo più soddisfacente per la giustizia e l'onorabilità del nostro sottosegretario. Rassicura - sottolinea Rotondi - la professionalità e l'indipendenza dei magistrati che indagano a cui va dato atto di aver condotto l'indagine senza mai determinare un uso politico della stessa».
Intanto il diretto interessato, in un colloquio con La Stampa, precisa che prima di decidere se lasciare vuole «leggere le carte, capire da cosa mi devo difendere». E sulla sua corsa per le regionali in campania chiarisce: «È complicata la storia perché la mia candidatura nasce dal territorio. Certo bisognerà riflettere».