La caduta del Muro di Berlino «segna non solo la fine del comunismo sovietico ma soprattutto la vittoria della libertà come bisogno insopprimibile dell'animo umano». Così il premier Silvio Berlusconi che partecipa oggi a Berlino alle celebrazioni per il ventennale della caduta del muro. «Di muri - ha detto il Cavaliere - ce ne sono sempre, ma questo
per fortuna ha segnato una vera svolta epocale e ha liberato metà Europa che era stata confinata nel recinto dell'ateismo e del totalitarismo».
Il premier ha sottolineato che anche «nei momenti più bui della storia, quando la dignità dell'uomo viene calpestata e offesa oltre ogni limite, la fiamma della libertà è stata alimentata dalla testimonianza di quegli uomini e di quelle donne che per essa hanno saputo rinunciare anche alla propria vita». E anche ora, in molti continenti in cui dominano regimi autoritari e sanguinari, «l'anelito insopprimibile alla libertà si fa strada attraverso l'esempio di quei giovani che rinnovano agli occhi del mondo intero la forza della verità e della libertà».
Per il Cavaliere «dobbiamo avere coscienza che la libertà non è sinonimo di egoismo, di individualismo, non significa libertà di fare ciò che più ci aggrada e ciò che è possibile fare grazie ai progressi della scienza e della tecnica. La libertà è vera libertà quando è relazione con gli altri, quando rivendica non solo i legittimi diritti, ma si fa carico dei doveri nei confronti dell'intera società». Libertà che esplica tutte le sue potenzialità «quando diventa relazione, quando diventa responsabilità, quando diventa solidarietà verso chi soffre e verso chi ha bisogno di noi, non solo all'interno dei confini nazionali, ma anche al di là dei nostri confini nei confronti degli altri popoli».
A chi a Berlino ha chiesto se è sempre alta la quotazione di Massimo D'Alema per la candidatura al posto di ministro degli Esteri della Ue, Berlusconi risponde: «Non so
dirle, io spero di sì». Nel corso dei festeggiamenti organizzati a Berlino per il ventennale della caduta del Muro, presenti il Cancelliere tedesco Angela Merkel, il presidente francese Nicolas Sarkozy e il presidente della Commissione europea Manuel Barroso. «parleremo credo sicuramente delle due candidature (presidente stabile e ministro degli esteri della Ue, ndr)
per le due cariche e spero che si vada verso una scelta che non sia una scelta di persone non conosciute e senza esperienza».