Nicola Cosentino non molla. Il sottosegretario all'Economia incontra Silvio Berlusconi a palazzo Grazioli e conferma: «Mantengo la mia candidatura» per le regionali in Campania. Uscendo dalla residenza romana del premier, Cosentino spiega che Berlusconi «ha preso atto» di questa posizione: «Gli ho spiegato le ragioni del territorio. Non possono essere i procuratori - sottolinea Cosentino - a decidere l'evoluzione democratica. Sulla mia candidatura c'è un largo consenso» e «non faccio un passo indietro».
Intanto trenta senatori del Pdl, tra cui Valentino, Saltamartini, Allegrini e Saro, hanno presentato oggi un'interrogazione urgente al ministro della Giustizia chiedendo un'ispezione urgente alla Procura di Napoli sollevando pesanti dubbi sulla corretta gestione di quell'ufficio e chiedendo di conoscere anche se i criteri di assegnazione dei fascicoli giudiziari garantiscano l'equidistanza e l'indipendenza dei magistrati che svolgono le indagini. Non solo. I trenta «si chiedono, infine, se la protesta dei 72 magistrati di quella Procura al Csm possa di fatto rappresentare una sorta di "intimidazione" a chi ha denunziato o voglia denunziare le notevoli e ben note disfunzioni della Procura di Napoli».
Sulla vicenda è intervenuto Fabio Granata, vicepresidente della commissione Antimafia e deputato del Pdl molto vicino a Gianfranco Fini, che ha detto: «Noi manteniamo l'assoluta convinzione che sia del tutto incompatibile e a questo punto inopportuna la candidatura» di Nicola Cosentino a presidente della Campania. Cosentino, a proposito delle parole del presidente della Camera, che gli aveva chiesto un passo indietro, aveva commentato poco prima: «Capisco le ragioni di Gianfranco Fini: è giusto che lo faccia, ma lui deve tenere conto anche delle richieste che vengono dal territorio».
«Dopo la presentazione del ddl sul processo breve - ha commentato la capogruppo del Pd in commissione antimafia Laura Garavini - senz'altro questo sarà ricordato come il giorno senza vergogna per il Pdl, visto che neanche una richiesta di arresto ferma una candidatura. È sconcertante che Berlusconi, anche dopo lo stop del presidente della Camera Gianfranco Fini, continui a considerare possibile la candidatura di Cosentino. Chiediamo che il presidente Pisanu, che proprio ieri aveva espresso i suoi dubbi sull'opportunità di candidare una persona sospettata, anche infondatamente, acceleri sull'adozione del codice di autoregolamentazione per le candidature già approvato nel corso della scorsa legislatura».