80 perquisizioni e sequestri in altrettante società italiane in Lombardia, Veneto, Piemonte, Emilia Romagna, Sardegna, Umbria, Marche, Campania e Puglia sono stati eseguiti stamattina dalla Guardia di Finanza di Milano in collaborazione con i reparti competenti per territorio.
I nominativi delle società coinvolte nell'operazione sono stati rinvenuti sul personal computer sequestrato al professionista di Lugano Fabrizio Pessina il giorno del suo arresto, avvenuto nel Febbraio 2009. Le indagini svolte dalle Fiamme Gialle, coordinate dai pm di Milano Laura Pedio e Gaetano Ruta, hanno permesso ad oggi di scoprire oltre 300 milioni di euro di fatture false emesse dall'associazione criminale, con sede a Milano e ramificazioni nazionali e internazionali, creata allo scopo di fornire costi fasulli per società italiane consentendo loro la distrazione d'ingenti capitali su conti esteri o rapporti fiduciari.
In pratica, società fittizie situate in paradisi fiscali emettevano fatture a fronte di prestazioni inesistenti, in modo che le società italiane pagassero indebitamente meno imposte sul territorio nazionale e convogliassero il denaro all'estero all'insaputa del fisco. I reati contestati per Fabrizio Pessina, Mario Alberto Merello e Sirio Zanoni sono associazione a delinquere, riciclaggio, dichiarazione fraudolenta e appropriazione indebita – questi ultimi due contestati anche alle società -, con l'aggravante della trans nazionalità.