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Processo Parmalat, Tanzi: «Finanziai Berlusconi spostando pubblicità su Mediaset»

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30 novembre 2009


Tra i politici finanziati da Calisto Tanzi ci fu anche Berlusconi. Questo ha raccontato l'ex numero uno di Parmalat nell'udienza del processo parmigiano per il crac del colosso alimentare.
«Berlusconi aveva chiesto un aiuto per fondare il suo partito. - ha ricostruito Tanzi - Partecipai ad una riunione ad Arcore assieme ad altri imprenditori e lui ci disse che fare pubblicità sulle sue reti andava bene ugualmente». Sempre secondo il suo racconto, una parte delle inserzioni pubblicitarie destinate alla Rai furono «spostate su Mediaset».
«Fu stabilito che avremmo pagato il costo degli spot senza sconti nè promozioni, che data la quantità delle nostre inserzioni pubblicitarie sarebbero state consistenti. In fattura quindi comparivano i pagamenti senza alcuna agevolazione o sconto». La Procura ha calcolato che l'ammontare degli sconti non praticati da Mediaset a Parmalat è di circa il 5% del totale. Tanzi ha confermato in aula che Mediaset ha continuato anche in seguito a non praticare un trattamento di favore ad uno dei più importanti inserzionisti pubblicitari italiani. Prima del crac del 2003 Tanzi, sempre secondo la sua ricostruzione, assieme al figlio Stefano fu ospite a Palazzo Grazioli. «Chiesi a Berlusconi di intervenire con le banche e con la Consob. Lui mi disse che poteva fare qualcosa con la Consob ma che sarebbe stato difficile intervenire presso le banche. Riuscimmo ad ottenere attenzione da parte della Consob anche per interessamento di Gianni Letta al quale chiesi le stesse cose che avevo domandato a Berlusconi».
Tanzi ha parlato anche di altri politici e di banchieri. «Mi sono rivolto all'allora ministro Goria e a Ciriaco De Mita perchè appoggiassero la candidatura di Luciano Silingardi a presidente di Cariparma», ha detto ripercorrendo le tappe della carriera di Silingardi, presente in aula come imputato e suo amico «conosciuto sui banchi di scuola». Alla pm Lucia Russo che gli chiedeva come mai avesse caldeggiato la nomina dell'amico Silingardi ai vertici dell'istituto bancario parmigiano, Tanzi ha risposto che Silingardi meritava quella nomina. Non è l'unico banchiere che ha avuto rapporti di confidenza con l'ex re del latte, è stato ricordato in aula, citando tra gli altri Franco Gorreri, ex numero uno di Bancamonte ed ex tesoriere di Parmalat, e Pellegrino Capalbo di Banca di Roma.
Quella di poter influire sulle nomine dei vertici bancari italiani è una delle ragioni che hanno indotto Tanzi a finanziare alcuni politici anche se ha dato l'impressione di non ricordalo. È stata la stessa pm Russo a contestare quanto da Tanzi dichiarato in un precedente interrogatorio. «Finanziavo i politici per avere accesso al credito, per le nomine bancarie e per ottenere protezioni», disse Tanzi in un interrogatorio del 2004. Oggi l'ex patron Parmalat ha detto che «nel bilancio del dare e dell'avere alla politica ho più dato che avuto».

30 novembre 2009
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