Processo breve, al massimo in 6 anni per i 3 gradi di giudizio, ma solo per gli incensurati. No alla prescrizione breve dei processi. Sì all'immunità parlamentare, ma non all'impunità. Questi i contenuti del faccia a faccia di due ore fra il presidente della Camera Gianfranco Fini e il premier Silvio Berlusconi. «Con Berlusconi abbiamo escluso l'ipotesi della prescrizione breve», ha detto il presidente della Camera Gianfranco Fini a SkyTg24 subito dopo il lungo colloquio a Montecitorio con il Cavaliere, tutto dedicato alla riforma della giustizia. L'ipotesi prescrizione breve, ha aggiunto Fini, sarebbe stata scartata per l'impatto che la prescrizione breve potrebbe avere su migliaia di processi. Unico commento del premier dopo il colloquio: «È andata bene».

Massimo di 6 anni per i processi agli incensurati. La maggioranza, ha detto Fini, presenterà nei prossimi giorni una proposta di legge sulla celebrazione dei processi per garantire tempi più brevi ai cittadini incensurati. «Con il premier Berlusconi si è ragionato sulla possibilità di presentare un disegno di legge parlamentare per definire tempi certi entro cui si deve svolgere il processo nei suoi 3 gradi. Nei prossimi giorni sarà presentato e sarà relativo alla definizione dei tempi del processo unicamente per gli incensurati». Il tempo massimo sarà «entro sei anni». Il presidente della Camera ha anche sottolineato di aver avuto precise rassicurazioni dal premier che «fin dalla Finanziaria in discussione ci saranno stanziamenti per mettere in condizione il sistema giustizia di celebrare i processi in tempi certi».

La candidatura Cosentino non è più possibile. La candidatura di Nicola Cosentino alla guida della regione Campania, ha detto poi Fini, non credo «sia più nel novero delle cose possibili», riferendosi alla richiesta di arresto per il sottosegretario al Tesoro. Fini ha precisato che è stata notificata questa mattina la richista di custodia in carcere per Nicola Cosentino.

Immunità ai parlamentari sì, impunità no. Parlare di immunità parlamentare non è «uno scandalo», ha precisato Fini, anche se il tema non è stato affrontato nel colloquio con Berlusconi. «Abbiamo in Italia un assetto di tipo legislativo originale. Mentre infatti i parlamentari nazionali non godono di alcuna immunità, quelli europei sì. Già questa considerazione dimostra che discutere dell'opportunità dell'immunità parlamentare non è un'ipotesi che deve destare scandalo». Tuttavia, ha voluto precisare Fini, «non deve essere impunità: bisogna garantire che vi sia per il potere legislativo la possibilità che la Costituzione definisce, cioè di agire in piena autonomia senza per questo limitare il diritto del potere giudiziario di indagare e stabilire la verità dei fatti».

Fini apre all'ipotesi del premier eletto dal popolo. Fini ha anche aperto sull'ipotesi caldeggiata dal Cavaliere del premier eletto dal popolo. «Tra le ipotesi di riforma c'è anche l'elezione diretta del capo dell'esecutivo, come in Francia o come era in Israele, non mi soffermerei su questi aspetti». Se il capo dell' esecutivo, ha detto Fini, «è eletto direttamente è evidente che ci vuole un contrappeso, quindi bisogna anche rafforzare il Parlamento».