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Autostrade, la morte di Gavio
apre scenari inediti

di Alberto Annicchiarico

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16 novembre 2009

Marcellino Gavio, uno dei maggiori imprenditori italiani in campo autostradale, è morto questa mattina all'età di 77 anni nella sua abitazione di Castelnuovo Scrivia, nell'Alessandrino. Considerato uno dei maggiori industriali di Italia, Gavio era alla testa di una potente holding - Aurelia - che controlla cruciali società autostradali quotate in Borsa: Sias e Autostrade To-Mi. L'imprenditore era anche socio di Mediobanca (0,08% del capitale). Con Salvatore Ligresti e i Benetton condivideva il controllo di Igli, la holding cui fa capo Impregilo, la maggiore società di costruzioni italiana.

Con la scomparsa di Gavio, nel business delle autostrade dagli anni '60, si apre uno scenario inedito e al momento incerto per il futuro del gruppo (infrastrutture, logistica e trasporti), che ha la base storica a Tortona, in provincia di Alessandria. In queste ore cresce l'attenzione sul futuro del gruppo, le cui redini erano affidate da diverso tempo a Bruno Binasco, storico uomo di fiducia di Gavio. Sia il nipote Marcello (figlio di Pietro Gavio, fratello di Marcellino, scomparso pochi mesi fa) che il figlio Mino erano entrati in tempi recenti nella cabina di regia.

Nato a Castelnuovo Scrivia, Cavaliere del Lavoro, «lascia un vuoto nel mondo delle imprese non solo alessandrino, ma italiano e internazionale». Le parole di Franco Osenga, presidente del Collegio costruttori della provincia, di Paolo Filippi, presidente della Provincia, di Luigi Guidobono Cavalchini, presidente di UniCredit Private Banking, e di Renato Viale, presidente di Confcommercio Piemonte e del Comitato territoriale Unicredit Alpi del Mare, sono simili. Parlano delle doti dell'imprenditore «impegnato nella realizzazione delle grandi opere», come della «lungimiranza grazie alla quale ha saputo creare sviluppo, sapendo conservare la vicinanza al territorio».

E non va neppure dimenticato che la capacità di Gavio di tessere a tutto campo la tela delle relazioni con la politica gli era costato il coinvolgimento nelle inchieste di Tangentopoli e altre indagini, come la fallita Opa di Unipol a Bnl dell'estate 2005. Da quest'ultima Gavio è uscito con il proscioglimento in udienza preliminare a settembre scorso. La notizia della scomparsa dell'imprenditore piemontese ha mosso al rialzo in Borsa i titoli delle società controllate: Sias, Autostrada Torino Milano e Impregilo. Come spesso avviene in casi come questo il mercato specula sul futuro delle società.

16 novembre 2009
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