ROMA - È fissato fine mattinata, subito dopo l'intervento di papa Benedetto XVI al vertice sulla sicurezza alimentare della Fao, il discorso del leader libico Muammar Gheddafi, cui seguiranno quelli del presidente egiziano Hosni Mubarak e del presidente brasiliano Luiz Ignacio Lula.

Gheddafi è arrivato a Roma domenica all'aeroporto di Ciampino scortato dalle inseparabili «amazzoni», sue guardie del corpo rigorosamente donne. Fin dalla discesa della scaletta dell'Airbus, lo seguivano, a stretta distanza, in alta uniforme militare color kaki, scarpe nere ai piedi, tacco basso, e basco rosso.

A Roma non ha rinunciato, come fa di solito, a stupire. Questa volta ha scelto la formula delle feste di gala: un grande ricevimento, domenica sera, in compagnia di tante belle ragazze italiane. Tutte alte e belle, ma castigate: niente minigonne e scollature vertiginose. Per Gheddafi sono state "reclutate" 200 giovani donne, comprese tra i 18 ed i 35 anni, di almeno un metro e settanta di altezza. Per la buona riuscita delle serate ha lavorato un'agenzia di hostess cui il colonnello ha promesso «regali libici». Un Corano quasi certamente e, sembra, qualche altro pensierino.

L'organizzazione – pare ripeterebbe, probabilmente, lunedì e martedì sera l'operazione, con ragazze per ogni festa in cui è previsto - si legge nella proposta di ingaggio - uno «scambio di opinioni» con il leader libico. Da un punto di "raccolta" è partita una colonna di pullman verso il luogo della festa, in una villa in un quartiere residenziale di Roma. Alle serate di gala sarebbe prevista anche la presenza di vip per la cui partecipazione sarebbero al lavoro pr e agenzie varie. (P. F.)