50 collaboratori domestici filippini trasformati in agenti di money transfer pur essendo privi dei requisiti richiesti dalla legge per operare in tale settore. Il Banco de Oro Remittance, regolare intermediario finanziario con sede centrale a Madaluyong nelle Filippine e base italiana a Milano, ha creato una rete di collaboratori abusivi che raccoglievano, su tutto il territorio italiano, il denaro che i loro connazionali volevano inviare ai familiari nel Paese d'origine.
Gli agenti depositavano poi il denaro su conti correnti del Bdo Remittance, che provvedeva a trasferirli ai beneficiari finali. La rete abusiva - che dal 2004 a oggi ha raccolto più di 47 milioni di euro - è stata scoperta dai militari del Nucleo Speciale di Polizia Valutaria della Guardia di Finanza al termine di un'indagine in materia di controllo della normativa antiriciclaggio, che hanno denunciato alla Procura di Milano 54 persone, di cui 51 per il reato di abusiva agenzia in attività finanziaria e 3 amministratori della Bdo per concorso nel reato degli agenti. I filippini mancavano infatti dei requisiti minimi di onorabilità – assenza di condanne o di procedimenti penali in corso – e di professionalità – diploma di scuola media superiore – necessari per l'iscrizione nell'elenco degli intermediari di Banca d'Italia. La vicenda è ora all'attenzione del pubblico ministero della Procura milanese Eugenio Fusco.