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Letizia Moratti: «Expo e infrastrutture: Milano ora cambia volto»

di Paolo Bricco

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7 Novembre 2009

«Le risorse per Milano stanziate dal Cipe rappresentano un risultato di grande importanza. Attenzione, però. I fondi per le nuove linee della metropolitana, la M5 e la M4, non sono soltanto un dato eminentemente finanziario».
Letizia Moratti, appena rientrata nel suo ufficio dalla consegna dell'Ambrogino d'oro a Ferruccio Soleri, grande interprete strehleriano di Arlecchino, è soddisfatta. Sotto il profilo politico, tanto che non smette di ringraziare il governo e il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi. Da gestore della cosa pubblica, dato che questi soldi evitano il rischio di "incompiute". E, soprattutto, dal punto di vista della prospettiva strategica.

Sindaco Moratti, non è soltanto una questione di metropolitane...
No, senz'altro. Certo, i nuovi lavori sulle due linee migliorano la fisionomia della città: basti pensare che, grazie al nuovo tratto della M4, il centro sarà collegato all'aeroporto di Linate. Ma vanno assommati al via libera definitivo alla Pedemontana, al primo mezzo miliardo per il valico dei Giovi che consentirà l'apertura dei cantieri per l'alta velocità ferroviaria fra Genova e Milano, alla convenzione fra Concessioni autostradali lombarde e Tangenziale esterna di Milano. Nel 2014, l'intero nostro volto sarà diverso. Con ricadute positive sulla qualità della vita dei cittadini e sulla competitività delle imprese.

Il pacchetto infrastrutturale dell'Expo è stato in toto confermato.
Sì. E questo ha costituito un passaggio essenziale. Milano, la Lombardia, il Nord e, lo dico senza retorica, tutto il paese, ne escono rafforzati. Pensiamo all'Expo: fra i problemi sofferti dall'edizione di Saragozza, c'era il deficit infrastrutturale. Che, adesso, per quanto riguarda Milano, abbiamo definitivamente scongiurato. Più efficienza nei collegamenti, sia interni alla città, sia fra la "Grand Milan" e il resto del mondo, sono sinonimo di apertura internazionale.

Dunque, lei crede ancora con convinzione alla natura cosmopolita della Milano di oggi.
Certamente. Questa è la nostra vocazione: dopo New York, qui c'è il maggior numero di consolati, in tutto 109. Vicino a Rodeo Drive, la via del lusso e della moda di Los Angeles, trovi oggi Via Milano, con un gustoso parallelismo rispetto alla Lombard Street di Londra dove, nel tardo Medioevo, erano attivi i banchieri lombardi. Quest'anno, a Milano si sono svolti nove congressi internazionali: per citarne un paio, quelli dei bibliotecari e dei musei scientifici. E, il 12 e il 13 novembre, ci sarà una importante assemblea della Fao su industria e fame del mondo.


Per realizzare le metropolitane servono anche i soldi del Comune e dei privati. Qual è lo schema operativo?
L'investimento complessivo della M5 è di 1,3 miliardi. Quello della M4 è di 1,7 miliardi. A livello di risorse statali, i 385 milioni assegnati ieri alla M5 si aggiungono ai precedenti 263 milioni e i 536 milioni per la M4 ai precedenti 250 milioni. Il resto sarà garantito dai privati, attraverso il project financing, e dal Comune di Milano. Il nostro impegno vale 553 milioni di euro. Si tratta di denaro già iscritto a bilancio.

Con quale tecnicalità operativa li metterete sul piatto?
Chiariamo, a scanso di equivoci, che questi soldi ci sono già. Rientrano nel piano delle opere, che ammonta a tre miliardi di euro. Dunque, all'interno della più ampia azione di governo cittadino e locale, decideremo se spesarli direttamente, se accendere un mutuo bancario oppure se usare una linea di credito già attiva. Questo, però, è l'ultimo dei problemi.

Il progetto della M6, delineato nell'ambito della candidatura all'Expo, è stato definitivamente archiviato?
Sì. È uscito dalla lista delle nostre priorità. Soprattutto considerando il rafforzamento del progetto della M4, che adesso collegherà il cuore di Milano con Linate, incrementando quel tasso di internazionalizzazione che deriva dai collegamenti aerei. Una carta essenziale, per la buona riuscita dell'Expo e per un futuro non provinciale di quella che resta la città più internazionale del nostro paese.

Lucio Stanca, ad della società di gestione dell'Expo, ha mai risposto alla lettera con cui lei chiedeva conto delle modalità di rendicontazione delle spese?
Con Stanca non c'è alcun problema. Con lui ci sentiamo spesso. Il bilancio di chiusura è atteso per novembre e quello di previsione arriverà entro dicembre.

7 Novembre 2009
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