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Alfano: «Forte l'impegno del governo contro Cosa nostra»

di Patrizia Maciocchi

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3 dicembre 2009


RIMINI - «Abbiamo reso durissimo il carcere duro e sequestrati i patrimoni della mafia per usarli contro i mafiosi». Sottolinea l'impegno di questa legislatura contro Cosa nostra il ministro della Giustizia Angelino Alfano intervenuto all'inaugurazione del salone di Rimini, ricordando tra gli altri provvedimenti la cancellazione del gratutito patrocinio per i reati di mafia, «soldi impiegati per dare l'assistenza gratuita alle vittime della violenza sessuale». Il Guardasigilli evidenzia anche un altro importante risultato del suo governo: quello di aver ottenuto l'inserimento nel prossimo programma di Stoccolma dell'impegno dell'Europa a farsi carico del problema delle carceri. «Nelle nostre prigioni abbiamo 65 mila detenuti – ha detto Alfano – 24 mila sono stranieri, se si considera che la recettività sarebbe di circa 43 mila posti, si capisce che le nostre strutture sarebbero idonee».

Alla promessa di Bruxelles di affrontare il problema, Alfano accosta anche la notizia delle risorse stanziate per la costruzione di 47 nuovi padiglioni e per l'assunzione di 2 mila agenti di polizia penitenziaria. Data per scontata l'importanza delle risorse Alfano attira l'attenzione sull'importanza dell'elemento umano evidenziando il diverso rendimento delle procure da Trento a Lampedusa a parità di risorse. E restando sul tema lancia un appello ai magistrati per la copertura delle sedi vacanti, ricordando che il governo per il 2010 ha stanziato 5 milioni di euro come incentivo e che è pronto a stanziarne altrettanti.

Il Guardasigilli ribadisce l'intenzione di procedere sulla strada della riforma della Costituzione da portare avanti come epilogo delle riforme avviate per garantire ai cittadini una giustizia efficiente e rapida. «Abbiamo sempre detto che la magistratura deve essere autonoma e indipendente, come la Costituzione prevede: per noi è un recinto sacro da non superare». Alfano ha tuttavia aggiunto che assieme a questo principio ce n'è un altro nella nostra Costituzione: «Quello della piena autonomia, sovranità e indipendenza del Parlamento, che è eletto ed è chiamato a fare le leggi, perchè la magistratura è autonoma e indipendente e soggetta solo alla legge, e la legge la fa il Parlamento».

3 dicembre 2009
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