Nove appartenenti (fra vertici e affiliati) alle famiglie mafiose palermitane dei mandamenti Resuttana e Tommaso Natale – San Lorenzo sono stati arrestati stamattina all'alba dai carabinieri del Reparto operativo del Comando provinciale di Palermo e dai finanzieri della Sezione antiriciclaggio del Nucleo speciale di polizia valutaria, con l'accusa di associazione per delinquere di tipo mafioso finalizzata alle estorsioni.
Le indagini che hanno determinato gli arresti derivano dalla cattura, nel 2007, del boss Salvatore Lo Piccolo e, nell'arco degli ultimi due anni, hanno portato al fermo di 18 persone da parte dei carabinieri, nel maggio 2009, per associazione a delinquere di tipo mafioso finalizzata alle estorsioni e al narcotraffico di cocaina – operazione Eos – e al ritrovamento di un arsenale di armi nella storica Villa Malfitano di Palermo.
Parallelamente i militari della Guardia di Finanza arrestavano, nell'ambito di indagini autonome, Marcello Trapani, legale di fiducia dei Lo Piccolo - ora collaboratore di giustizia – e, lo scorso 14 novembre, Giuseppe Provenzano, vice capo del mandamento "Tommaso Natale", accusato di associazione per delinquere di tipo mafioso finalizzata alle estorsioni.
Le attività svolte dai due organi investigativi, coordinate dal procuratore aggiunto di Palermo Antonio Ingroia e dai sostituti Gaetano Paci, Lia Sava e Francesco Del Bene, hanno ricostruito la struttura e le attività dell'organizzazione mafiosa dei due mandamenti e, in particolare, la sempre più pressante imposizione del pizzo su ogni genere di attività, con impennata nell'approssimarsi del periodo natalizio – momento clou per la riscossione - che ha portato oggi all'emissione d'urgenza da parte dell'autorità giudiziaria del provvedimento di fermo d'indiziato di delitto a carico dei nove.
Strumenti fondamentali per le indagini, sono stati le intercettazioni audio e video e l'osservazione e il pedinamento sul territorio dei sospetti appartenenti alle due famiglie mafiose.