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Agrigento non invidia la prima della classe

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20 DICEMBRE 2009

IN DISCESA. Ad Aosta non pesa
Tutta la classifica della qualità della vita fa discutere e prendere posizione, soprattutto quando si tratta di performance insoddisfacenti, a partire dall'ultimo posto di Agrigento. «Conosco molto bene Trieste per motivi di lavoro – dice ad esempio Joseph Mifsud, presidente del polo universitario di Agrigento e responsabile dell'Emuni, l'Euro-Mediterranean University con sede in Slovenia –. Se apriamo un rubinetto a Trieste l'acqua esce sempre, ad Agrigento no. Ma se devo scegliere dove vivere non ho dubbi: mille volte Agrigento, per i suoi colori, i profumi e anche le contraddizioni. A Trieste ho appena lasciato la bora, qui ho trovato il sole». Il capoluogo giuliano «non può essere nemmeno paragonato alla provincia di Agrigento se si prendono come parametri i servizi, le strade, gli edifici. Ma ci sono ben altre cose che devono essere valutate per poter dare giudizi più o meno oggettivi».
In difesa del centro siciliano scende in campo anche il presidente della provincia, Eugenio D'Orsi: «Ci vantiamo di avere un patrimonio inestimabile come la Valle dei templi, il mare di Menfi è tra i più puliti d'Italia, qui sono nati Luigi Pirandello e Leonardo Sciascia. È vero, abbiamo gravi problemi come la mancanza d'acqua o quelli legati alla viabilità e altri servizi, ma penso che non abbiamo nulla da invidiare alla provincia di Trieste».
Quanto ad Aosta, che ha ceduto il podio a Trieste (scendendo al sesto posto), il sindaco Guido Grimod non pare preoccupato. «Non do grande importanza a queste classifiche che, in ogni caso, vanno interpretate. Il sesto posto su 107 province è comunque un risultato ottimo – aggiunge Grimod –. Ricordiamo che questo studio, in particolare nel nostro territorio, mette insieme dati relativi alla città di Aosta con dati specifici di tutta la regione, mentre a livello nazionale riguarda le province».

IN ASCESA. L'exploit romano
Soddisfazione, invece, a Roma per i risultati della classifica del Sole 24 Ore che, secondo il sindaco Gianni Alemanno, «conferma la validità del lavoro svolto fino a oggi».
Il primo cittadino sottolinea l'avanzamento generale della capitale in graduatoria, con un balzo di quattro posizioni rispetto alla classifica del 2008, e in particolare i miglioramenti in alcune macro-aree: come il sesto posto per il tenore di vita, dove Roma compete con le province del nord, e il quarto in servizi e ambiente.
«Tutto questo – conclude Alemanno – non può che rassicurarci sull'efficacia del nostro impegno, che deve continuare senza sosta per migliorare anche nelle aree più critiche, tipiche delle grandi città metropolitane».

EX AEQUO. Un pari inatteso - tra l'Ogliastra e Reggio Emilia
Al di là delle reazioni, ci sono alcuni piazzamenti che in un senso o nell'altro possono risultare inattesi. Il primo esempio è quello di Reggio Emilia: in passato arrivata primo per qualità della vita, si trova ora al 29° posto come l'Ogliastra, microprovincia con 58mila abitanti (è la meno popolosa d'Italia) e due capoluoghi, Lanusei e Tortolì. Come si spiega? Di sicuro Reggio si impone per tenore di vita (è 23ª, con un ottimo sesto posto nei depositi bancari pro capite a quota 17.950 euro, mentre l'Ogliastra è 62ª). Ma la provincia sarda – i cui dati, in alcuni casi, sono ancora accorpati con quelli di Nuoro – prevale sull'altra alla voce affari e lavoro, per l'ordine pubblico e la popolazione (primo posto assoluto, tra l'altro, in fatto di scarsa densità demografica, poco più di 30 abitanti per chilometro quadrato). Reggio si prende le sue rivincite con i servizi e l'ambiente e sul versante del tempo libero. Il pareggio finale, insomma, è sostenuto dai dati.

IN SICILIA. L'ordine pubblico dà a Enna l'oscar regionale
Su base territoriale, ecco il successo di Enna, che con l'83° posto è la prima delle siciliane. Facendo un confronto con il capoluogo regionale Palermo, 102ª, si scopre che la vittoria è costruita prevalentemente grazie alla notevolissima differenza in fatto di ordine pubblico. Enna guadagna un ottimo nono posto di tappa (contro il 90° di Palermo) soprattutto per il basso numero di minori denunciati e arrestati (solo 6,4 su mille, che corrisponde a una quarta posizione su scala nazionale). Nel tenore di vita prevale di misura Palermo. Che si impone con un margine più largo a proposito di servizi e ambiente - favorita anche dal quinto posto per il clima - e di tempo libero. Ma Enna vince il confronto sia sulla popolazione (dove però Palermo eccelle con il quinto posto nel rapporto giovani/anziani, con 1,12 ragazzi fra i 15 e i 29 anni ogni over 65) sia su affari e lavoro.

IN LOMBARDIA. Sui rami del lago sprofondano Como e Lecco
Quei due rami del lago di Como viaggiano appaiati in una posizione di classifica per nulla lusinghiera. Como e Lecco finiscono insieme al 74° posto: sono le due aree peggiori della Lombardia e, fra le settentrionali, si collocano davanti alla sola Alessandria, 78ª. Le due province lariane tengono sostanzialmente sul tenore di vita (Lecco, sesta per pensioni con un importo medio di 929 euro al mese, finisce 20ª e Como 30ª in questa classifica generale), ma non ci sono altri piazzamenti nelle top ten e, piuttosto, ogni tanto si finisce proprio in basso: come per il numero di imprese registrate (Como 97ª e Lecco 103ª, rispettivamente con 8,57 e 8,09 ogni cento abitanti) e l'andamento del tasso di disoccupazione negli ultimi cinque anni (Lecco 96ª, più 19%, e Como 99ª, più 22%).

  CONTINUA ...»

20 DICEMBRE 2009
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