«Mi spiace, ma con Sworiba non abbiamo più niente a che fare dal 2007. Non stanno più qui». La signorina, che parla inglese con spiccato accento olandese, è gentile. Ma pur trovandosi ad Amsterdam nella ex-sede della società Sworiba, non sa dare informazioni a chi la chiama. Ovvio: Sworiba, azienda olandese che controllava due società di comodo italiane, è sparita. Questa è la sorte di tutte le società usate per le frodi fiscali: per definizione devono volatilizzarsi, cambiare paese, sostituire il prestanome. Solo così possono lasciare lo stato – che dovrebbe incassare le tasse delle loro operazioni fittizie – col cerino in mano. È sparita I-Globe, volata da Roma alla Russia. Si sono trasferite in Gran Bretagna Cmc e Web Wizard, un tempo controllate dall'olandese Sworiba. È partita anche Sworiba. Benvenuti nella frode «Carosello» più clamorosa d'Italia: una frode – secondo le ricostruzioni degli inquirenti – con triangolazioni di fatture false, debiti Iva non versati allo stato, soldi che viaggiavano per il mondo, società che nascevano e sparivano. Una frode che ha sottratto alle casse dello stato 365 milioni di euro. E che ha creato ingenti profitti per l'organizzazione che l'ha creata, poi utilizzati – ipotizzano gli inquirenti – anche dalla malavita.

Il Carosello
Entrare nel vortice delle triangolazioni fa venire il mal di testa. Soprattutto nel migliaio di pagine dell'ordinanza del Gip, che riportano minuziosamente tutti i bonifici e tutte le triangolazioni. Ma un esempio può servire per capire. Il Carosello inizia a Londra, dove si trova la società Acumen Ltd. Questa azienda compra – o meglio, fa finta di comprare – dalle italiane Fastweb o Telecom Italia Sparkle servizi telefonici internazionali. In realtà non compra nulla, ma a fronte del nulla Acumen paga – ipotizziamo – 100 euro. Si tratta di 100 euro veri, ma illegali, già appartenenti all'organizzazione. Giustificati con fatture false. Morale: 100 euro entrano in Italia nelle casse di Fastweb e Telecom Italia Sparkle. Queste ultime si tengono il 5%circa e –a fronte di altre fatture – trasferiscono i 95 euro avanzati, più 19 euro di Iva, alla prima società di comodo (chiamata in gergo "cartiera"). Si tratta di I-Globe, con sede in via Domenico Alberto a Roma. Alla I-Globe, insomma, arrivano 114 euro. Questa, a sua volta, trasferisce i 114 euro a una seconda società "cartiera" italiana, la Telefox. Ancora il pagamento avviene a fronte di fatture false. A questo punto si torna all'estero: Telefox trasferisce i 114 euro a una società di Panama (la Broker Management). E qui avviene la prima frode fiscale, perché la società italiana non paga i 19 euro di Iva allo stato. No: quei 19 euro volano per Panama. E da Panama tornano ancora a Londra: a fronte di altre fatture false, la Broker Management trasferisce infatti i 114 euro alla società inglese a monte della catena, la Acumen Ltd. Morale: dopo il primo giro la Acumen, che in origine aveva 100 euro, se ne trova 114. Miracolosa moltiplicazione dei pani e dei pesci.

Ma dopo il primo giro, come qualunque Carosello che si rispetti, inizia il secondo.Così l'inglese Acumen, a fronte di nuove fatturazioni false, ri-trasferisce i 114 euro a Fastweb o Telecom Italia Sparkle. Queste, come nel primo giro, si tengono il 5% e girano i restanti 108 euro (più 22 euro di Iva) alla I-Globe. La prima "cartiera". I-Globe incassa dunque 130 euro, Iva compresa, e li gira alla seconda "cartiera", Telefox. Poi i soldi – con una nuova frode al Fisco – tornano a Panama. E poi a Londra.

La Acumen, dopo il secondo giro, si trova 130 euro. Erano 100 due giri fa. E saranno ancora di più nei prossimi giri: moltiplicate questo Carosello per fatture complessive pari a 2 miliardi di euro e per un numero enorme di società di comodo, con triangolazioni anche diverse, ed ecco spiegato come si creano i soldi. Soldi che – secondo gliinquirenti – hanno in parte gonfiato i bilanci di Fastweb e Telecom Italia Sparkle. Ma, soprattutto, soldi che sono finiti all'organizzazione ideatrice del Carosello. A questo punto la domanda viene spontanea: per farne che?

I mille rivoli
Le carte dell'inchiesta si dilungano su mille utilizzi di questi denari. Una parte è per esempio entrata nella politica italiana attraverso Gennaro Mokbel, legato in passato – secondo gli inquirenti – ad ambienti della destra eversiva e oggi parte del sodalizio. Questo ha prima assunto l'incarico di segretario regionale del Lazio nel movimento «Alleanza Federalista» e poi ha sostenuto la candidatura al Senato di Nicola Di Girolamo. E nel corso della campagna elettorale – hanno scoperto gli inquirenti – si sono svolte riunioni con esponenti della 'ndrangheta per la raccolta di voti tra gli emigrati calabresi in Germania. Altri soldi sono rientrati in Italia, anche con l'intramontabile metodo dello spallonaggio. Gli inquirenti hanno passato al setaccio migliaia di conti correnti e di transazioni. L'ordinanza è piena di tabelle, di numeri di conti correnti. Una ragnatela enorme che l'iter giudiziario dovrà dipanare, per scoprire dove sono finiti i soldi dei contribuenti. E per scoprire i veri colpevoli