Gianni Letta rinnova la fiducia a Guido Bertolaso ed esclude che abbiano preso soldi gli imprenditori che esultavano per il terremoto. Ieri sono cominciati i primi interrogatori a Roma degli imputati nell'inchiesta sulla Protezione civile. Angelo Balducci, il potente presidente del comitato superiore dei lavori pubblici, ha sostenuto la «piena regolarità» degli appalti. L'imprenditore Guido Anemone, invece, si è avvalso della facoltà di non rispondere. Il Pd, intanto, attacca: «C'è un andazzo che non è accettabile» dice il segretario Pier Luigi Bersani.

La difesa di Letta

Nel capoluogo abruzzese, alla consegna del premio Innovazione 2009, Letta si è rivolto alla platea di Finmeccanica rinnovando la stima nei confronti del capo della Protezione civile. «Voi che l'avete visto non potete credere che abbia tradito la vostra fiducia come non ci credo io. A lui – ha spiegato – mi piace mandare un pensiero di solidarietà e di affetto». Poi, il sottosegretario alla presidenza del Consiglio ha risposto alla mobilitazione di circa 7mila persone su Facebook contro le risate di alcuni imprenditori, emerse dalle intercettazioni dell'inchiesta, nella notte del sisma. «Tutti abbiamo sentito un brivido di orrore - ha detto Letta - rispetto a quelle brutte persone che stavano a lucrare qualcosa sulla disgrazia dell'Aquila. Nessuna di quelle persone, nessuna di quelle imprese, ha messo mai piede all'Aquila, né ha avuto un euro di lavori nella prima fase e né l'avrà nella seconda».

Balducci: gare legittime
«Gare legittime, assolutamente regolari». Così Balducci si è difeso nel carcere di Regina Coeli davanti al Gip di Firenze, Rosario Lupo, dall'accusa di corruzione nell'indagine sugli appalti per il G8 alla Maddalena. Ha detto di avere avuto con Guido Bertolaso «solo rapporti istituzionali». E, come hanno riferito i legali Roberto Borgogno e Francesca Coppi, ha sostenuto che «gli appalti oggetto di contestazione sono stati assegnati a imprese che avevano i requisiti per averli». E con l'imprenditore Diego Anemone i rapporti sono «personali e datati nel tempo, non hanno mai influito nelle scelte della pubblica amministrazione e sono stati sempre tenuti distinti». Non ha risposto al Gip l'ingegnere Fabio De Santis, oggi provveditore alle opere pubbliche della Toscana, successore di Angelo Balducci le opere del G8 alla Maddalena. Balducci ha chiesto la scarcerazione al gip. Dopo la decisione sull'istanza e quelle degli altri imputati ci sarà il trasferimento degli atti alla procura di Perugia, che dovrà proseguire gli accertamenti per competenza territoriale alla luce del coinvolgimento del magistrato romano, Achille Toro, indagato per rivelazioni di segreto d'ufficio.

Bertolaso: sono sereno
«Sono sereno, ho la coscienza a posto» dice il capo della Protezione civile. Ammette di aver avuto forse «un eccesso di fiducia» nei confronti di certe persone e di non «essere stato in grado di controllare tutto» ma attacca chi getta fango sulla Protezione Civile, «un sistema che abbiamo contribuito a far crescere e diventato punto di riferimento a livello mondiale». Sui lavori a La Maddalena, Bertolaso non nega che qualcosa non abbia funzionato, ma esclude una responsabilit diretta. «Forse ho avuto eccessiva fiducia nei confronti di alcune persone. Ma credo che il rispetto dei valori e delle responsabilità debba riguardare tutti i cittadini e i funzionari dello Stato. Se qualcosa ho mancato, me ne faccio una colpa e un rammarico, ma non per questo devo essere messo alla berlina».

La preoccupazione di Prodi
«Leggendo le vicende che coinvolgono il responsabile della Protezione Civile c'è da rabbrividire» dice Antonio di Pietro e l'Idv presentato una mozione di sfiducia alla Camera per chiedere le dimissioni di Bertolaso. Duro anche il segretario del Pd, Pierluigi Bersani. «Eventuali responsabilità personali saranno stabilite dalla magistratura, però esiste una responsabilità oggettiva». Romano Prodi si dice preoccupato per la Protezione Civile che «è un nostro orgoglio nazionale, ma quando una cosa funziona bene e la si sovraccarica di compiti impropri solo perchè si vogliono eludere i controlli burocratici, che pur sono pesanti e gravosi, una bellissima cosa finisce per soffrire e degradarsi».