Classe 1960, il senatore Nicola Di Girolamo è stato eletto nelle file del Popolo della libertà nella circoscrizione estera Europa. Avvocato e imprenditore, 50 anni il 25 giugno, vive a Roma e risiede a Bruxelles.

È stato eletto a Palazzo Madama alle ultime consultazioni politiche del 2008, ma la Giunta delle elezioni del Senato ha chiesto subito la sua decadenza da senatore per via di un certificato di residenza, non proprio cristallino, secondo la Giunta, esibito alla presentazione della candidatura. L'accusa mossa è di falso. Il caso è partito da un ricorso di Raffaele Fantetti, italiano residente a Londra, primo dei non eletti nella ripartizione Europa. L'accusa era la mancanza dei requisiti di eleggibilità dettati dalla legge Tremaglia. Nel mirino il cambio "lampo" di residenza del senatore da Roma al comune belga di Etterbeek, effettuato il 14 febbraio 2008. Sul caso Di Girolamo in aula si sono svolte una serie di sedute scandite da schermaglie procedurali, chiuse in aula dalla sospensione della richiesta di annullare l'elezione del senatore Di Girolamo.

Membro della commissione Esteri e del Comitato per le questioni degli italiani all'estero, Di Girolamo nella legislatura ha presentato due ddl: "Disposizioni di attuazione dell'articolo 51, comma secondo, della Costituzione, in materia di parificazione ai cittadini italiani degli italiani non appartenenti alla Repubblica ai fini dell'accesso ai pubblici uffici e alle vicende elettive" e «Disposizioni in materia di riacquisto della cittadinanza italiana da parte degli italiani residenti negli Stati ex comunisti dell'Europa orientale e nella ex Unione delle repubbliche socialiste sovietiche». È inoltre cofirmatario di altri 37 ddl. Ha presentato poi 11 interrogazioni a risposta scritta.

Ora il senatore Di Girolamo è anche tra i destinatari delle misure di custodia cautelare emesse dal Gip di Roma, su richiesta della Procura distrettuale antimafia di Roma. Di Girolamo é accusato, ha spiegato il procuratore della Dda di Roma, Giancarlo Capaldo, del reato di associazione per delinquere finalizzata al riciclaggio transanzionale in quanto partecipe di un sodalizio criminale che, tra il 2003 e il 2006, avrebbe riciclato oltre 2 miliardi di euro. Di Girolamo é anche accusato di avere violato la normativa elettorale "con l'aggravante mafiosa".

La sua elezione nel collegio estero di Stoccarda sarebbe stata favorita da un broglio elettorale realizzato dalla famiglia Arena, della 'ndrangheta di Isola Capo Rizzuto. La 'ndrangheta avrebbe acquistato numerose schede elettorali tra gli immigrati calabresi a Stoccarda, apponendo sulle schede il voto per Di Girolamo. La richiesta di arresto nei confronti di Di Girolamo dovrà adesso essere esaminata dalla Giunta per le elezioni e delle immunità del Senato.