Il Pdl ha presentato ricorso all'Ufficio centrale circoscrizionale presso il Tribunale di Roma per sostenere la regolarità della procedura nella presentazione della sua lista elettorale per la provincia di Roma in vista delle Regionali di fine marzo. «Non esistono le condizioni giuridiche per l`esclusione delle liste del Pdl» sostiene in una nota il coordinamento romano e regionale del Pdl, che accusa la «sinistra giacobina» di mettere in campo provocazioni per «ostacolare la libertà» e il voto popolare.
Su quanto effettivamente accaduto alla Corte d'Appello di Roma le versioni sono discordanti. «I nostri delegati - scrive in una nota il Pdl laziale - si trovavano all'interno degli uffici del tribunale dove si presentavano le liste, ben mezzora prima della scadenza del termine. Solo per una circostanza occasionale e per non più di due minuti, il nostro delegato si è dovuto allontanare dalla fila di pochi metri e, comunque, sostituito da un collega. Quando ha chiesto di rientrare, gli è stato negato con un atteggiamento assolutamente ingiusto e lesivo, poichè lo stesso si trovava, come ben possono testimoniare in tanti, all'interno degli uffici».
Secondo i rappresentanti di altre liste il presentatore di lista per la Pdl Alfredo Milioni avrebbe tentato di consegnare parte della documentazione necessaria fuori tempo massimo. Al momento di rientrare, sarebbe stato bloccato dai rappresentanti di altre liste perchè, sostengono questi, «erano ormai le 12:45». Uno di loro si sarebbe addirittura steso davanti all'ingresso dell'ufficio per impedirgli il passaggio. Anche le forze dell'ordine hanno fermato Milioni l'accesso all'ufficio.
«Siamo all'ennesima provocazione - protesta il Pdl - di una sinistra giacobina che non conosce le regole democratiche della politica e che vuole di fatto sostituirsi, con l'arroganza e il malcostume di sempre, alla volontà popolare. Arrivare a stendersi a terra per ostacolare il tragitto che il nostro delegato doveva obbligatoriamente fare per arrivare a consegnare le liste, è la dimostrazione più evidente della cultura antidemocratica e dell'odio che alimenta il centro sinistra in questa campagna elettorale».
«Creano confusione, appellandosi - denuncia ancora il Pdl Lazio - a regole fatte a proprio uso e consumo e per impedire che la volontà popolare si esprima liberamente per far governare Renata Polverini e tutto il Pdl. Anche oggi il centro sinistra scrive una brutta pagina della storia di questa regione. Da parte nostra siamo uniti per difendere lo stato di diritto. La sinistra stia pur certa che non le permetteremo mai di ostacolare la libertà e di infrangere le regole democratiche».