La cancellazione di Annozero, Ballarò e Porta a Porta fa perdere alla concessionaria pubblica milioni di spettatori certificati da Auditel, e una buona dose di credibilità. Dall'inizio della stagione alla data di chiusura forzata, Annozero ha prodotto un ascolto medio di cinque milioni di persone con una quota d'ascolto del 20 per cento.
In seguito alla cancellazione del programma di Michele Santoro da parte del CdA Rai, la seconda rete ha trasmesso, il primo giovedì La carica dei 101, la cui quota d'ascolto, 9,7% è inferiore di oltre la metà a quella di Annozero; la settimana successiva ha proseguito nell'offerta bambini con Le Cronache di Narnia, share 11,6%. Dopo tre settimane la Rai al posto di Annozero ha programmato trasmissioni di propaganda elettorale, conferenze poco attraenti, che hanno prodotto appena 770mila spettatori, per uno share del 2,8 per cento.
Il passaggio dal dibattito animato alla conferenza è così traumatico che gli stessi pubblici della politica rifuggono dal programma. Annozero viene seguito per almeno un minuto da circa 14milioni di persone, il programma elettorale si è fermato a 6,4 milioni, oltre sette milioni non hanno neppure provato a vedere la conferenza e quelli che lo hanno fatto hanno cambiato canale molto velocemente.
Anche per Ballarò valgono le stesse considerazioni, da un ascolto medio stagionale di quattro milioni, share 15,5%, si passa ai due milioni delle due puntate sulla dittatura fascista (share 7,5%) ai 718mila del programma di propaganda elettorale. Le 80 puntate di Porta a Porta, andate in onda prima della chiusura, hanno un ascolto medio stagionale di 1,3 milioni per uno share del 16,7% e anche in questo caso la Rai perde ascolti, la cancellazione del talk show fa infatti scendere gli ascolti a 835mila individui per una quota del 9,7 per cento.