Concussione e violenza o minaccia a un Corpo politico, amministrativo o giuridico dello Stato. Sono i reati per i quali la Procura di Roma ha iscritto nel registro degli indagati il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, in relazione alle presunte pressioni che avrebbe esercitato sul commissario dell'Autorità per le Garanzie nelle comunicazioni, Giancarlo Innocenzi, per evitare la messa in onda della trasmissione di Michele Santoro 'Annozero'. Dopo un primo esame delle carte giunte ieri dalla Procura di Trani, il procuratore capo Giovanni Ferrara, l'aggiunto Alberto Caperna e i Pm Roberto Felici e Caterina Caputo hanno deciso di contestare al premier i medesimi reati per i quali era indagato dai magistrati pugliesi.
L'iscrizione di Berlusconi sul registro degli indagati della Procura di Roma è un «atto dovuto» - si spiega a piazzale Clodio - e «imposto dalla legge» dopo l'invio degli atti da parte degli inquirenti della Procura di Trani. I magistrati della Capitale, ieri, dopo la ricezione dell'intero incartamento, hanno istruito il fascicolo, «dovendo passare dalla formalizzazione dell'accusa» a carico del premier. Adesso i pm e Ferrara vaglieranno il lavoro fatto dai colleghi pugliesi e ne ripercorreranno il cammino. Si guarderanno i documenti e si ascolteranno le intercettazioni. alla conclusione di questo esame, ed entro 15 giorni, i magistrati dovrebbero inviare gli atti al tribunale dei ministri. Il nodo da sciogliere, al termine del lavoro in programma, sarà quello che riguarda, in particolare, le richieste da affidare al collegio dei giudici di via Triboniano. Perché a quel punto si potrebbe sollecitare l'archiviazione oppure un approfondimento, una istruttoria suppletiva.